Scienza

Leggere la mente con un computer: la rivoluzione della comunicazione umana

2025-04-04

Autore: Francesco

Venti anni fa, Ann ha visto la sua vita cambiare drasticamente a causa di un ictus che le ha sottratto la capacità di parlare. Oggi, grazie a un impianto cerebrale all'avanguardia, è finalmente in grado di comunicare di nuovo: pensa alle parole che desidera pronunciare e un computer le riproduce in tempo reale, imitando perfettamente la sua voce. Sebbene il sistema sia ancora in fase di sviluppo, i risultati ottenuti dal gruppo di ricerca sono straordinari, avvicinando i tempi di reazione a quelli di una conversazione normale.

L'impianto, che è stato inserito nel 2022, consiste in una sottile striscia impiantata nell'emisfero sinistro del cervello di Ann, direttamente sovrapposta alla corteccia sensomotoria del linguaggio, la parte del cervello coinvolta nella produzione delle parole. Questa striscia contiene 253 piccoli elettrodi che captano e registrano l'attività elettrica dei neuroni, trasmettendo queste informazioni a un dispositivo esterno attraverso cavi sottili. Il segnale viene poi elaborato da un computer, in grado di restituire le parole pensate da Ann con un ritardo notevolmente ridotto rispetto ai sistemi precedenti.

Negli ultimi anni, il campo delle interfacce cervello-computer ha acquisito molta attenzione, soprattutto grazie a Neuralink, fondata da Elon Musk. Le opportunità economiche derivanti da queste tecnologie sono enormi e attirano l'interesse di molte aziende. Tuttavia, molte delle ricerche più promettenti provengono da università e centri di studi interdisciplinari, come quello coordinato dal neurochirurgo Edward Chang presso l'Università della California di San Francisco.

Nel recente studio pubblicato su Nature Neuroscience, il gruppo di Chang ha svelato i progressi conseguiti nell'impianto di Ann, notando una drastica riduzione del ritardo tra quando Ann pensa a una frase e quando il computer la riproduce. Inizialmente, questo ritardo era di circa otto secondi; oggi, grazie agli sviluppi dell'intelligenza artificiale e alla gestione in tempo reale dei segnali, il ritardo è sceso a circa un secondo.

Utilizzando un'intelligenza artificiale avanzata, il sistema ha imparato a riconoscere i segnali del cervello di Ann mentre pensava a frasi specifiche, collegando l'attività cerebrale alle parole. Il ricercatore ha utilizzato anche registrazioni della voce di Ann, da momenti felici come il suo matrimonio, per creare una versione sintetica della sua voce che rendesse l'esperienza il più realistica possibile.

Ulteriori test hanno dimostrato che il computer può riconoscere anche nuove parole non precedentemente utilizzate, evidenziando la sua capacità di apprendere e migliorare nel tempo. I progressi nella riproduzione delle parole e nella riduzione dei tempi di risposta sono fondamentali per le persone con disabilità come la sindrome locked-in, in cui i pazienti sono coscienti ma incapaci di muoversi o comunicare. Colpiti da condizioni come la SLA, questi individui possono trovare nella tecnologia delle interfacce cervello-computer una speranza di miglioramento nella qualità della vita.

Tuttavia, rimangono molte sfide da affrontare. I problemi di durata degli impianti e la loro stabilità all’interno del cervello sono cruciali. La tecnologia attuale, pur essendo meno invasiva rispetto a quella utilizzata da Neuralink, comporta comunque delle limitazioni. Gli studi continuano a dimostrare il potenziale di queste innovazioni, ma i veri sistemi pratici e portatili potrebbero richiedere ancora anni di ricerca e sviluppo.

Con investimenti traguardanti il futuro, le prospettive rimangono estremamente promettenti. Il sistema di Ann, pur essendo sperimentale, rappresenta un'evoluzione notevole rispetto ai metodi tradizionali di comunicazione per le persone nelle sue condizioni, che possono richiedere più di venti secondi per comporre una singola frase utilizzando strumenti basati sul movimento oculare. Riuscirà la scienza a portare queste tecnologie nelle case delle persone? Solo il tempo lo dirà, ma i segnali sono chiari: stiamo andando verso una nuova era della comunicazione umana!