L'Esplosione del Cybertruck a Las Vegas: Un Tragedia e Non Terrorismo, Conferma la Polizia
2025-01-04
Autore: Maria
Le indagini sull'esplosione di un Cybertruck di Tesla avvenuta davanti al Trump Hotel di Las Vegas il primo gennaio hanno chiarito che l'uomo all'interno del veicolo non intendeva compiere un attacco terroristico. Secondo Spencer Evans, un ufficiale dell'FBI, l'accaduto è stato definito come un "tragico caso di suicidio" di un militare pluridecorato che soffriva di disturbo da stress post traumatico.
L’individuo, identificato come Matthew Alan Livelsberger, aveva lasciato delle note sul suo smartphone in cui esprimeva il suo stato di profondo malessere e in parte spiegava le motivazioni del suo gesto estremo. Livelsberger ha parcheggiato il Cybertruck a noleggio intorno alle 8:40 del primo gennaio, poco prima che il veicolo – carico di materiale esplosivo e fuochi d’artificio – esplodesse, causando sette feriti lievi e danni minori alla facciata del Trump Hotel.
La situazione inizialmente suscitò ansia poiché avvenne poche ore dopo un attacco a New Orleans in cui un uomo aveva investito dei pedoni, esacerbando le preoccupazioni per un possibile collegamento tra i due eventi. Tuttavia, le autorità hanno escluso tale possibilità, trattando l'atto di Livelsberger come un suicidio.
Durante le indagini, nel Cybertruck sono stati rinvenuti due smartphone parzialmente carbonizzati. In uno dei dispositivi, Livelsberger aveva scritto: "Questo non è un attacco terroristico. È una sveglia. Gli americani prestano attenzione soltanto allo spettacolo e alla violenza. Quale modo migliore di far arrivare il mio messaggio se non con un numero con fuochi d’artificio ed esplosivi?".
Politicamente, Livelsberger esprimeva preoccupazioni sul destino degli Stati Uniti, temendo che il paese fosse "diretto verso il collasso" e manifestava sostegno per figure come Donald Trump ed Elon Musk.
Oltre alle sue esperienze militari, Livelsberger, che aveva partecipato a missioni in Afghanistan, sentiva il bisogno di "purificare" la sua mente dalle tragiche esperienze vissute. Riscontri dalla polizia indicano che, oltre al disturbo da stress post traumatico, Livelsberger aveva problemi familiari e la sua ex fidanzata ha riferito che aveva subito un trauma cranico che aveva influito sulla sua memoria e concentrazione.
Alicia Arritt, una sua amica, ha dichiarato al New York Times che Livelsberger tendeva a nascondere i suoi problemi mentali per paura di essere escluso dal suo lavoro di militare. Ha detto: "Aveva bisogno di aiuto ma temeva di chiederlo, un comportamento comune tra chi svolge questa professione".
La tragedia di Livelsberger evidenzia un problema più ampio riguardante la salute mentale dei veterani, un tema di crescente interesse e preoccupazione negli Stati Uniti.