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Libano, 1200 soldati italiani nei bunker: governo italiano in allerta rossa!

2024-10-02

Con l'escalation della crisi nel Medio Oriente che sta raggiungendo nuovi picchi di tensione, la situazione lungo la Blue Line, la zona cuscinetto sotto supervisione dell'Onu tra Libano e Israele, è diventata estremamente critica. I 1200 soldati italiani impiegati nella missione Unifil si ritrovano sempre più spesso a cercare riparo nei bunker per garantire la propria sicurezza, mentre la precarietà del contesto geopolitico influisce pesantemente sulle loro operazioni quotidiane.

Andrea Tenenti, portavoce di Unifil, ha rassicurato: "I caschi blu continuano a mantenere le loro posizioni e siamo pronti ad affrontare ogni evenienza. La sicurezza delle nostre forze è fondamentale, ma la nostra missione rimane anche quella di proteggere i civili". Tuttavia, il clima di incertezza cresce man mano che le notizie di attacchi missilistici dall'Iran verso Israele giungono a Roma, creando così una preoccupazione crescente per la sorte dei militari italiani schierati nella regione.

In risposta a questa emergenza, la premier Giorgia Meloni ha convocato d'urgenza un vertice con ministri e alti funzionari della sicurezza. Durante l'incontro, è emersa l'esigenza di monitorare la situazione "minuto per minuto" e di costituire un tavolo permanente per prontamente adottare le misure necessarie a garantire la sicurezza nazionale. La Meloni ha espresso inoltre un "appello" alle parti in conflitto per evitare un'ulteriore escalation, chiedendo alle Nazioni Unite di rivedere e potenziare il mandato di Unifil.

Mercoledì, le Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato ascolteranno i ministri di riferimento, Antonio Tajani e Guido Crosetto, i quali hanno dichiarato di essere pronti a riferire anche in Aula, se necessario, a fronte delle crescenti preoccupazioni espresse dalle opposizioni riguardo la situazione in Medio Oriente e la sicurezza dei nostri militari. Tajani ha enfatizzato che il governo sta velocizzando l'evacuazione di tutti gli italiani presenti in Libano.

In un colloquio telefonico con il Primo Ministro libanese Najib Mikati, Meloni ha ribadito il fermo impegno dell'Italia per un cessate il fuoco e per una soluzione diplomatica del conflitto, auspicando che gli sfollati possano tornare presto nelle loro case. A conferma di ciò, Meloni ha sottolineato la proattività dell'Italia nel contesto della Presidenza di turno del G7, impegnandosi a lavorare per una de-escalation a livello regionale. Il ruolo dei militari italiani in Libano è considerato cruciale, e la protezione della loro incolumità resta una priorità assoluta.

In queste ore cruciali, la comunità internazionale osserva attentamente gli sviluppi, mentre il Libano si trova al centro di una tempesta geopolitica che potrebbe avere ripercussioni ben oltre i suoi confini.