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Libano: Israele Attacca l'Unifil, Basi Italiane nel Mirino. Meloni: 'Inammissibile!'

2024-10-10

Autore: Maria

Negli ultimi giorni, le tensioni nella regione hanno raggiunto livelli allarmanti, specialmente dopo l'operazione militare israeliana iniziata il 29 settembre. I caschi blu dell'Unifil, dispiegati lungo la Linea Blu al confine tra Libano e Israele, erano stati messi in allerta, con ordini chiari di rimanere nelle proprie basi a causa della crescente violenza. Anche i miliziani di Hezbollah avevano ricevuto istruzioni di non coinvolgere le forze di pace.

Tuttavia, il pericolo è giunto inaspettatamente dall'esercito israeliano. I militari hanno sferrato attacchi sui presidi dell'Unifil, tra cui il quartier generale a Naqura, dove sono stati riportati feriti due soldati indonesiani, così come le due basi italiane 1-31 e 1-32A.

La reazione immediata dell'Italia è stata forte. La premier Giorgia Meloni ha definito l'accaduto "inammissibile" e ha convocato l'ambasciatore israeliano per esprimere il disappunto del governo italiano. Ha anche sottolineato che né l'Onu né l'Italia ricevono ordini da Israele, il quale ha ripetutamente intimato ai caschi blu di ritirarsi.

Secondo le informazioni fornite dal portavoce dell'Unifil, Andrea Tenenti, un carro armato Merkava dell'esercito israeliano ha preso di mira una torre di osservazione a Naqura, colpendo e ferendo due caschi blu. Sebbene le ferite non siano gravi, i soldati restano sotto osservazione in ospedale. L'IDF ha in seguito bombardato la base Unp 1-31, dove si erano rifugiati i militari italiani.

In un sorprendente giro degli eventi, l'ambasciatore israeliano all'Onu ha suggerito che i peacekeeper si allontanassero di 5 km per la loro sicurezza, un consiglio che, dopo gli attacchi, sembra più una minaccia che una raccomandazione. L'Unifil ha rifiutato di accettare tale suggerimento.

Le forze italiane, che contano circa 1.200 uomini nel contingente dell'Unifil, hanno affermato che continueranno a fare il loro dovere, rimanendo nelle proprie basi. Condanne per l'attacco sono arrivate anche da altri Paesi europei coinvolti nell'operazione, come Spagna e Francia, con Roma e Parigi che hanno pianificato un incontro virtuale con gli altri Stati membri dell'Unifil per la prossima settimana.

Mentre le tensioni continuano a crescere in Libano, i combattimenti tra l'esercito israeliano e Hezbollah proseguono, con l'IDF che ha dichiarato di aver ucciso alcuni comandanti delle milizie filoiraniane e attaccato obiettivi strategici a Beirut. Dall'inizio di questa ondata di violenze, il numero di vittime ha superato i 2.169 morti e oltre 10.000 feriti. La situazione rimane critica e la comunità internazionale è in allerta per un possibile ulteriore escalation della crisi.