Scienza

L'Universo è Designato per Accogliere la Nostra Specie? Due Fisici Tentano di Confutare Questa Teoria

2024-12-15

Autore: Luca

Non c'è nulla di più frustrante per un fisico di una teoria che non può essere confutata. Gli scienziati lavorano con entità e processi teorici, spesso inosservabili, come la materia e l'energia oscura, che nessuno ha mai visto, ma che sono essenziali per mantenere la coerenza del nostro modello dell'Universo. Tali concetti devono essere dimostrabili, o quantomeno falsificabili, altrimenti si rischia di cadere in una visione dogmatica, simile a quella religiosa, per giustificare le leggi della natura.

In cosmologia, spesso si fa riferimento a un principio che sfida questa necessità: il principio antropico. Questo principio è utilizzato per spiegare perché le condizioni dell'Universo siano così incredibilmente favorevoli per la vita, sostenendo che se le costanti fisiche come la forza di gravità o la massa dei protoni fossero state diverse, noi non saremmo qui. In altre parole, esistiamo in un universo che, in un certo senso, sembra essere 'stato progettato' per noi.

Possiamo paragonarlo a un ragionamento a posteriori nel quale ci chiediamo come sia stato possibile che la nostra specie si sia evoluta come Homo sapiens, sopravvivendo a innumerevoli catastrofi e cambiamenti ambientali. Si stima che la probabilità di esistere come individui sia vicina a una su 400 trilioni. Eppure eccoci qui.

Questo paradosso ha portato molti alle critiche sul principio antropico. Steven Weinberg, premio Nobel, una volta scherzò affermando che sarebbe paragonabile a un prete che discute di pornografia: che tu sia contrario o in accordo, alcune persone penseranno comunque che tu sia troppo interessato.

Il principio antropico fu introdotto nel 1973 dal fisico australiano Brandon Carter. Egli propose una distinzione tra il “principio antropico debole” e il “principio antropico forte”. Il primo suggerisce che la nostra osservazione dell'Universo implica che deve esserci un compatibilità con la nostra esistenza. Il secondo afferma che l'Universo e le sue leggi devono essere tali da permettere la creazione di esseri osservatori.

Tuttavia, per molti cosmologi, il principio antropico è spesso visto come un rimedio insoddisfacente e insufficiente. La sua indimostrabilità lo rende difficile da accettare, poiché non può fornire previsioni testabili e verificabili.

Recentemente, due fisici, Nemanja Kaloper e Alexander Westphal, dell'Università della California di Davis e del Deutsches Elektronen-Synchrotron, hanno ideato un metodo per provare il principio antropico attraverso un approccio sperimentale. Hanno suggerito che esiste una connessione tra l'inflazione cosmica, che descrive un'epoca di espansione rapidissima dell'Universo durante i suoi primi momenti, e la presenza di particelle chiamate assioni, che potrebbero costituire parte della materia oscura.

Le loro ricerche potrebbero portare a testare la validità del principio antropico. Questo è significativo perché, se si riesce a confermare la presenza di inflazione cosmica e che gli assioni siano materia oscura, si potrebbe effettivamente falsificare il principio antropico.

Kaloper ha rimarcato l'importanza di questo studio, affermando che è il primo della sua specie dove c'è un'opportunità reale che il principio antropico possa fallire un test concreto. Se gli assioni non fossero materia oscura, le condizioni iniziali da cui è nato l'Universo apparirebbero estremamente improbabili, cancellando le basi del ragionamento antropico e lasciando aperti scenari alternativi per comprendere la nostra esistenza.

In sostanza, la ricerca continua a svelare misteri affascinanti su come l'Universo possa essere, e le implicazioni di queste scoperte potrebbero riscrivere non solo ciò che sappiamo su di noi, ma la stessa natura dell'Universo.