Nazionale

Marina Berlusconi: "Dalla trasmissione Report solo pattume mediatico-giudiziario"

2025-01-13

Autore: Chiara

"Il servizio dedicato a Silvio Berlusconi durante l'ultima puntata di Report è un esempio del peggior pattume mediatico-giudiziario". Queste le parole di Marina Berlusconi, presidente di Fininvest, in riferimento al noto programma d'inchiesta della Rai. "Per quasi due ore, hanno mescolato accuse illogiche e già smentite, utilizzando addirittura estratti di puntate precedenti e dando voce a personaggi ormai screditati, nel tentativo di riesumare le infamanti accuse di presunti legami di mio padre con la criminalità organizzata. Si tratta di accuse vecchie di oltre venticinque anni, tutte archiviati dai tribunali di Palermo, Caltanissetta e Firenze, su richiesta degli stessi inquirenti".

Marina Berlusconi sottolinea che tali accuse sono totalmente false e destinate a cadere nel nulla, così come è accaduto per l'ultima inchiesta riaperta a Firenze dopo quattro archiviazioni. "I fatti parlano chiaro: Silvio Berlusconi è sempre stato in prima fila nella lotta contro tutte le mafie. I suoi governi hanno adottato misure senza precedenti, come la stabilizzazione del carcere duro per i boss mafiosi (41 bis) nel 2002, la creazione dell'Agenzia nazionale per la gestione dei beni sequestrati nel 2010 e l'implementazione del primo Codice antimafia nel 2011".

Inoltre, Marina critica Report per il suo disprezzo nei confronti della verità e delle garanzie processuali, evidenziando che il programma non danneggia solo la memoria di Berlusconi, ma anche il diritto del pubblico a un'informazione basata sui fatti. "È inaccettabile che si accaniscano su un uomo che non può difendersi, avendolo colpito anche dopo la sua morte".

Esprimendo la sua indignazione, afferma che la trasmissione non ha esitato a mostrare immagini del funerale di suo padre, accompagnandole con una canzone ironica, un gesto che considera profondamente irrispettoso e in violazione della dignità umana. "Prenderemo legalmente posizione contro questa vergognosa espressione di pseudo-giornalismo".

La questione solleva riflessioni più ampie su come i media trattano le figure pubbliche, specialmente nel contesto di polemiche contro personaggi che hanno avuto un'influenza significativa nella società italiana. Questo episodio si inserisce in un dibattito più ampio riguardante l'integrità del giornalismo e il rispetto della dignità personale, un tema che continua a sollevare dibattiti accesi in tutto il paese.