Marine e il padre cacciato: "Non me lo perdonerò mai"
2025-01-14
Autore: Chiara
La recente scomparsa a 96 anni di Jean-Marie Le Pen ha riaperto capitoli dolorosi nella storia della destra francese. Marine, figlia del fondatore del Front National, ha rivelato la sua angoscia per la decisione difficile di espellere il padre dal partito nel 2015, un gesto che ha segnato una frattura tanto politica quanto personale. "Non me lo perdonerò mai", ha confessato, sentendosi responsabile del dolore inflitto a Jean-Marie.
Il funerale di sabato ha spinto Marine a riflettere sulla loro relazione, dopo anni di rottura. "Quella decisione è stata una delle più difficili della mia vita", ha detto, giustificando l’atto come necessario per modernizzare il partito e allontanarlo dalle frasi provocatorie del padre, che continuava a generare polemiche, come quella sull'occupazione tedesca durante la Seconda Guerra Mondiale.
Da quel momento, Marine ha avviato una fase di 'dé-diabolisation', mirata a distaccare il Front National dalle sue origini reazionarie, cercando di raggiungere nuovi elettori e rendere il partito più accettabile nel panorama politico francese. Tuttavia, la memoria del padre e le sue idee su immigrazione e sicurezza continuano a risuonare tra una parte della popolazione.
Marine, ora leader del Rassemblement National, non ha potuto evitare di esprimere il suo dispiacere per un gesto che ha segnato il suo cammino politico. "Fino alla fine della mia esistenza mi porrò la domanda: Avrei potuto agire diversamente?", ha detto, ammettendo la difficoltà di distanziarsi da un'eredità così complessa.
Il richiamo ai vecchi elettori del padre è forte, e alcune persone continuano a guardare a Marine con sospetto. Di recente, nel suo discorso, ha anche definito Jean-Marie 'papà', un cambio di tono significativo dopo anni di tensioni. Ha espresso sorpresa per i tributi ricevuti anche dai partiti avversari, mostrando al contempo la sua ferocia verso le celebrazioni dei gruppi di estrema sinistra a seguito della morte del patriarca.
Marine ha applicato un pragmatismo strategico nel suo approccio politico, rimanendo legata ad alcune delle idee paterne pur cercando di proseguire sulla sua strada per guadagnare il consenso popolare e aspirare alla presidenza. Afferma che non si può dare speranza ai cittadini mantenendoli sotto la pressione di paure e incertezze. Oggi, colpita dal duplice peso della sua eredità familiare e politica, Marine sembra essere a un passo da una nuova fase della sua carriera, mentre l'Europa continua a fare i conti con sfide crescenti legate all'immigrazione e alla sicurezza.