Medio Oriente: Israel chiede condanna ONU per gli Houthi e la guerra in Siria infuria
2024-12-24
Autore: Maria
Intensi scontri in Siria tra le Forze Democratiche Siriane (SDF) e le forze filo-turche hanno riacceso la violenza nel nord del paese, mentre la controffensiva curda mira a riprendere il controllo delle aree vicino al confine con la Turchia. Le SDF, sostenute dagli Stati Uniti nella lotta contro le cellule dormienti dello Stato Islamico, affrontano un nemico determinato. Il conflitto si intensifica mentre la Siria cerca stabilità politica dopo decenni sotto la dinastia Assad. Le recenti dichiarazioni dei rappresentanti curdi suggeriscono che la Turchia stia tentando di influenzare negativamente il loro ruolo nei negoziati futuri, sfidando le aspirazioni del popolo siriano per una pace duratura.
A Manbij, un'autobomba ha causato almeno due vittime, sottolineando il clima di paura e instabilità.
Nel frattempo, Israele ha lanciato un appello urgente all'ONU per condannare gli Houthi dello Yemen, accusandoli di intensificare i lanci di missili verso il territorio israeliano. Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Saar, ha chiesto di classificare gli Houthi come un'organizzazione terroristica, evidenziando il ruolo dell'Iran nel rafforzarli. "Le loro azioni sono una minaccia diretta non solo per Israele, ma per la stabilità dell'intera regione", ha affermato Saar. Questa richiesta si inserisce in un contesto di crescente tensione geopolitica in Medio Oriente, dove la sicurezza nazionale è costantemente a rischio.
In un tragico sviluppo, è deceduta Hanna Katzir, 78 anni, che era stata rapita il 7 ottobre e liberata solo due mesi dopo. La sua salute era gravemente compromessa, segno delle terribili sofferenze subite durante la prigionia. La sua storia riflette le profonde cicatrici lasciate dalla recente escalation di violenza tra Israele e Hamas.
Secondo l'Unrwa, la situazione a Gaza è disastrosa: ogni ora muore un bambino, con un conteggio totale di 14.500 bambini palestinesi uccisi dall'inizio della guerra nel mese di ottobre. Queste statistiche scioccanti mettono in luce la crisi umanitaria in corso e l'impatto devastante sui più vulnerabili.
In risposta alla crescente crisi di sicurezza, il parlamento israeliano ha approvato l'estensione dello stato d'emergenza fino al 16 dicembre 2025. Questa decisione consente al governo di adottare misure straordinarie per fronteggiare le minacce alla sicurezza, sollevando preoccupazioni per i diritti civili e le libertà individuali nella regione. In un'epoca in cui le tensioni politiche e militari sono al culmine, il futuro del Medio Oriente appare sempre più incerto.