Medio Oriente, le notizie di oggi: Gli attacchi israeliani in Siria superano quota 250
2024-12-10
Autore: Chiara
Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti dell'uomo, il governo israeliano ha lanciato circa 250 attacchi mirati in Siria, distruggendo importanti infrastrutture militari e accaparrandosi il controllo strategico della situazione. Questi bombardamenti, iniziati dopo la presa di Damasco da parte dei ribelli e il progressivo indebolimento del regime di Bashar al-Assad, hanno colpito aeroporti, centri di ricerca militare e depositi di armi, causando ingenti danni anche alla marina siriana. Un attacco recente ha coinvolto le unità di difesa aerea nei pressi del porto di Latakia, situato nel nord-ovest del paese.
Nel frattempo, un altro leader di rilievo, Abu Mohammed al-Jolani, ha annunciato l'intenzione di rendere pubblica una lista di ufficiali siriani accusati di tortura. La sua dichiarazione porta un'importante implicazione, poiché offrirà ricompense per informazioni su crimini di guerra, sottolineando la crescente attenzione sui diritti umani in Siria.
In un altro sviluppo significativo, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha rivelato di aver incriminato due ex funzionari dell'intelligence siriana per crimini di guerra, in un atto che rappresenta un punto di svolta nella politica americana nei confronti della Siria. I due, Jamil Hassan e Abdul Salam Mahmoud, sono accusati di aver supervisionato torture e maltrattamenti di prigionieri, tra cui cittadini statunitensi.
Israele ha anche comunicato al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di aver implementato "misure temporanee" in una zona cuscinetto lungo il confine siriano, chiarendo che le sue operazioni sono dirette a garantire la sicurezza delle sue frontiere, piuttosto che a coinvolgersi ulteriormente nel conflitto interno siriano.
A Damasco, il nuovo governo di transizione guidato da Muhammad Bashir, un uomo di fiducia di Jolani, ha promesso di promulgare un'amnistia per le forze militari legate al regime di Assad, segnando un cambiamento nell'amministrazione locale. Tuttavia, la calma apparente nella capitale è accompagnata da preoccupazioni per la stabilità della regione, con l'Unione Europea e l'Italia che hanno deciso di sospendere le richieste di asilo dalla Siria a causa della paura di una nuova crisi migratoria.
Nonostante abbia ritenuto che la fine del regime di Assad sia un 'momento storico', i leader europei avvertono che i rimpatri in Siria rimangono rischiosi. Nel contesto internazionale, le alleanze si stanno formando tra Francia, Germania e i nuovi leader siriani, mentre gli Stati Uniti promettono di non lasciare spazio a gruppi terroristici come l'ISIS. La Russia, per contro, sembra mantenere distanza da Assad, negoziando con vari gruppi ribelli.