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Medio Oriente: Netanyahu rifiuta la tregua, tensioni alle stelle mentre il conflitto si intensifica

2024-09-26

Nella notte italiana, gli allarmi anti missile hanno risuonato in tutto il centro di Israele, da Gush Dan alla pianura di Yehuda, fino al sud di Sharon, a causa di un missile lanciato dallo Yemen. Il portavoce delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) ha comunicato che il missile è stato intercettato con successo dal sistema di difesa Arrow, spiegando che le esplosioni percepite dalla popolazione sono state il risultato dell'intercettazione.

Solo due settimane fa, gli Houthi avevano già lanciato un missile nel centro di Israele, che era stato interceptato in modo parziale. Fino ad ora, Israele non ha contrattaccato.

Il bilancio degli attacchi aerei israeliani in Libano è agghiacciante: secondo il ministero della Sanità libanese, 92 persone sono state uccise e 153 sono rimaste ferite. I raid hanno colpito duramente il Libano meridionale, Baalbek-Hermel e la Bekaa, causando un numero inaccettabile di vittime innocent.

Hezbollah ha confermato la morte di Mohammed Surur, il leader degli attacchi con droni, ucciso durante un attacco israeliano a Beirut. La situazione nel paese dei cedri è sempre più tesa, e le possibilità di una tregua rimangono lontane. Nonostante le proposte americane e francesi di un cessate il fuoco di 21 giorni, Benyamin Netanyahu ha rifiutato e ha invece intensificato gli attacchi contro Hezbollah.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha avvertito che l'escalation della violenza potrebbe degenerare in un conflitto di larga scala. In una riunione con il presidente francese Emmanuel Macron, i due leader hanno cercato di elaborare una strategia comune, chiedendo accordi sui confini tra Israele e Libano nella speranza di garantire la sicurezza ai civili. Questo piano, supportato da molte nazioni, prevede un cessate il fuoco per favorire i negoziati, anche in merito alla situazione a Gaza.

Tuttavia, Netanyahu si è dimostrato irremovibile, affermando che continuerà a colpire Hezbollah finché non garantirà il ritorno dei residenti del nord nelle proprie case. Una posizione che ha suscitato preoccupazione negli Stati Uniti, dove si è chiarito che la proposta di cessate il fuoco era stata coordinata con Israele.

Il rifiuto di Netanyahu di cooperare con le iniziative diplomatiche riflette una continuità con le sue precedenti scelte strategiche durante il conflitto a Gaza. Con il sostegno degli Stati Uniti, che recentemente hanno annunciato un ingente pacchetto di aiuti militari del valore di 8,7 miliardi di dollari, il premier israeliano sembra deciso a procedere, minacciando un'ulteriore offensiva.

L'IDF ha recentemente condotto esercitazioni militari lungo il confine libanese, rafforzando così la sua capacità operativa. Nel frattempo, il bombardamento aereo in Libano continua con una frequenza allarmante: solo negli ultimi giorni sono stati colpiti 75 obiettivi militari di Hezbollah.

Il numero delle vittime in Libano continua a salire, e recenti rapporti indicano che oltre 700 persone sono state uccise a causa dei bombardamenti. Tra le vittime, tragicamente, anche una cittadina francese di 87 anni.

In questo contesto critico, l'Unione Europea ha espresso preoccupazione per il pesante tributo pagato dai civili, mentre in Libano si stima che oltre centomila persone siano state sfollate a causa del conflitto.

In un ulteriore sviluppo, l'Iran ha mostrato disponibilità a riprendere i negoziati sul nucleare, ma rifiuta il ritorno degli ispettori la cui accreditamento è stato revocato. Il capo dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica ha sottolineato che, sebbene ci siano segni di volontà da parte dell'Iran, la mancata reintegrazione degli ispettori rappresenta un ostacolo significativo. La situazione nel Medio Oriente continua a essere instabile, con il rischio di un'ulteriore escalation che potrebbe coinvolgere più attori nella regione.