Meloni: «Musk non è un pericolo. Ricandidarmi? Vediamo. Se riesco andrò da Trump». Ed esclude il rimpasto
2025-01-09
Autore: Alessandra
La Premier Giorgia Meloni ha difeso Elon Musk, affermando che «non è un pericolo per la democrazia» e ribadendo che le vere ingerenze politiche provengono da figure come George Soros. In merito a Donald Trump, Meloni ha chiarito che non lo considera una scheggia impazzita, e ha escluso che potrebbe abbandonare l’Ucraina al suo destino. Ha anche accennato alla possibilità di partecipare all'Inauguration Day di Trump il 20 gennaio, sottolineando che ha ricevuto un invito ma deciderà in base ai suoi impegni.
Durante una lunga conferenza stampa di inizio anno, Meloni ha celebrato la liberazione di Cecilia Sala dal carcere di Evin a Teheran come un “grande giorno per l'Italia”. La Premier ha parlato della sua emozione nel comunicare alla madre di Cecilia, Elisabetta Vernoni, che la figlia sarebbe tornata a casa, sottolineando che il lavoro di governo è fisicamente e mentalmente impegnativo. Ha risposto a quaranta domande dai giornalisti, affrontando temi come il premierato, l’autonomia, la giustizia e la possibile vittoria del suo partito alle prossime elezioni regionali in Veneto.
Meloni ha affrontato anche le accuse riguardanti il suo entourage, respingendo i tentativi di screditare lei e la sua famiglia, ed ha accennato a questioni di diplomazia e diritti umani in merito al caso di Mohammed Abedini, un iraniano detenuto a Milano.
La Premier ha poi chiarito che non ci sono stati sviluppi riguardanti il contratto Starlink con Musk, rimarcando che si trova ancora nella fase preparatoria e che non è stata discussa alcuna questione di favoritismi. Meloni ha difeso Musk dalle accuse di ingerenza politica, contrapposto alle attività di finanziamento di altri soggetti come Soros, considerato una vera minaccia per i partiti di destra nel mondo.
La discussione si è spostata su Trump, con Meloni che ha cercato di minimizzare commenti critici sul futuro della NATO e la spesa per la difesa degli Stati Uniti, dichiarando di escludere un’espansione territoriale negli anni a venire. Ha anche risposto a domande su eventuali rimpasti di governo, chiarendo che non ha intenzione di apportare modifiche al Viminale e che Matteo Salvini non è nell'ordine del giorno per un cambio di incarico.
Nel suo intervento, Meloni ha toccato anche il tema delle elezioni future, affermando di non sapere se si ricandiderà nel 2027, e concludendo la conferenza senza tralasciare la sua posizione su temi di rilevanza sociale e politica, inclusa la condizione di vita dei cittadini in Italia.
Oltre a rispondere alle domande dei giornalisti, Meloni ha colto l'opportunità per ribadire l'importanza di una leadership forte e coesa nel governo italiano, soprattutto in un momento storico complesso come quello attuale, caratterizzato da crisi internazionali e sfide economiche. Ha espresso la sua volontà di continuare a lavorare in stretta collaborazione con i partner europei e globali per garantire stabilità e prosperità per l'Italia.