Finanze

Mercato auto in crisi: l'Italia torna indietro di 70 anni!

2025-01-07

Autore: Maria

L'industria automobilistica italiana, un tempo fiore all'occhiello del Paese, sta vivendo momenti drammatici. Secondo i recenti dati forniti dalla Fim-Cisl, le fabbriche di Stellantis nella Penisola hanno prodotto solo 475.090 veicoli nel 2024, segnando un incredibile crollo del 36,8% rispetto all'anno precedente. È un dato che risale addirittura al 1956!

Il settore delle autovetture ha subito il colpo più duro, con sole 283.900 unità costruite, un calo del 45,7%. Fortunatamente, i veicoli commerciali leggeri hanno fatto registrare una flessione più contenuta, con 192.000 esempi costruiti, il che rappresenta un decremento del 16,6%. Tuttavia, il sindacato ha avvertito che questi numeri riflettono la crescente dipendenza da ammortizzatori sociali e chiusure anticipate, coinvolgendo circa 20.000 lavoratori.

Le previsioni per il 2025 non sembrano promettenti. Il responsabile europeo di Stellantis, Jean-Philippe Imparato, ha etichettato questo periodo come 'di transizione', e le attività rimarranno stagnanti fino a che non ci saranno nuove assegnazioni previste per il 2026. La Fim-Cisl ha sottolineato che mancano ancora risposte sulle questioni vitali, come la gigafactory e il futuro di Maserati.

Ma non tutto è perduto! L'impianto di Atessa continua a resistere, con i veicoli commerciali leggeri che hanno raggiunto quota 192.000, sebbene anch'essi siano in calo del 16,6%. Mirafiori, uno dei simboli storici della produzione automobilistica italiana, ha prodotto solo 25.920 unità, con una caduta vertiginosa del 69,8% in un anno. La produzione di Maserati è scesa drasticamente, con solamente 2.250 vetture costruite: un calo del 74% rispetto all'anno precedente.

A Modena, la situazione è ancora più disperata, con solo 260 veicoli assemblati (-79,1%), mentre a Cassino, la produzione è scesa a 26.850 unità, con una flessione del 45%. Pomigliano d'Arco, che fabbrica l'Alfa Romeo Tonale e la Dodge Hornet, ha registrato una diminuzione del 21,9%. Tuttavia, la Fiat Panda rappresenta ancora il 59% della produzione nazionale, con 131.000 unità, e la nuova generazione, la Grande Panda, sarà realizzata a Kragujevac in Serbia.

Melfi, da parte sua, ha toccato il fondo: solo 62.080 veicoli sono stati assemblati nell'ultimo anno, un calo drammatico rispetto ai 340.000 veicoli del 2018. Questo impoverimento della produzione nel settore automobilistico non è solo una crisi industriale; è un segnale allarmante per l'economia italiana, che potrebbe segnalare un cambio epocale nel modo in cui il Paese affronta produzione e innovazione nel mercato auto.