Finanze

Mercato auto in Italia: chiusura negativa per il 2024 con un calo del 4,9% a dicembre

2025-01-02

Autore: Maria

Il mercato automobilistico italiano ha chiuso il 2024 con risultati deludenti, registrando un calo del 4,9% a dicembre. Gli automobilisti si trovano a dover affrontare l'aumento dei costi del carburante, che ha raggiunto 1,75 euro al litro, e le crescenti spese per le assicurazioni. Anche i tassi di interesse elevati, a causa delle politiche della BCE, hanno contribuito a rendere l'acquisto di auto sempre più difficile.

Nonostante queste difficoltà, le vendite nel 2023 erano trend di poco superiori rispetto all'anno precedente, lasciando alcuni esperti a chiedersi se fosse stato necessario chiamare addirittura l'esercito per stimolare il mercato. Questo scenario ha sollevato preoccupazioni sul futuro dei produttori, che potrebbero decidere di delocalizzare la produzione per ridurre i costi, mantenendo comunque i prezzi elevati.

Un esempio significativo della crisi del mercato è rappresentato dalla Lancia. La storica Ypsilon, una vettura cittadina riconosciuta per il suo buon rapporto qualità-prezzo, ha visto le vendite crollare drasticamente, passando da 3.006 unità nel dicembre 2023 a sole 636 unità nel novembre 2024. Questo calo è emblematico della grave situazione in cui si trova l'ex gruppo FCA, con Fiat che ora subisce la concorrenza non solo di marchi come Toyota e VW, ma anche di Renault e Dacia.

La Fiat 600, lanciata tra molte aspettative, ha falcidiato le vendite, risultando esteticamente poco interessante rispetto alla 500X. Inoltre, la Panda ha chiuso l'anno con un decremento delle immatricolazioni, registrando 99.871 vendite rispetto alle 102.625 dell'anno precedente.

Sul fronte delle auto elettriche, l'anno poteva concludersi con un incremento sia in termini di numeri assoluti sia di quota di mercato, ma le vendite dei modelli come l'eC3 e la nuova R5 sono state deludenti. Molti acquirenti della R5 si sono trovati a dover attendere a lungo la consegna del veicolo poiché le immatricolazioni sono state ferme a causa di un sistema di prenotazione che privilegia i pre-esistenti. La situazione attuale ha sollevato interrogativi critici sulle strategie future dei produttori e sul reale interesse degli automobilisti verso i nuovi modelli.

Con un mercato in crisi e un futuro incerto, rimane da vedere quale direzione prenderà l'industria automobilistica italiana nei prossimi mesi. Gli esperti prevedono che i produttori dovranno rivedere le loro politiche di prezzo e di offerta se vorranno recuperare terreno in un contesto economico sempre più sfidante.