Migranti: calo drastico degli sbarchi e aumento dei rimpatri
2025-01-03
Autore: Maria
Nel 2024, gli sbarchi di migranti sulle coste italiane hanno subito un'imponente riduzione, registrando un calo del 58% rispetto all'anno precedente. Gli arrivi attraverso la rotta del Mediterraneo centrale si sono fermati a 66.615, riducendosi drasticamente rispetto agli oltre 157.000 arrivi nel 2023. Questo calo rappresenta una svolta significativa, visto che il 2023 era stato un anno da record, superato solo dai picchi del 2014 e del 2016. In confronto al 2022, gli arrivi erano stati poco più di 105.000, mostrando quindi un andamento decrescente anche su un arco temporale più ampio.
Contemporaneamente, il numero di minori non accompagnati sbarcati è anch'esso diminuito, passando da quasi 19.000 nel 2023 a 8.043 nel 2024. Il governo italiano, guidato da Matteo Piantedosi, manifesta fiducia nelle strategie adottate, nella convinzione che fermare le partenze sia essenziale per combattere i trafficanti di esseri umani e ridurre le morti in mare.
Tuttavia, nonostante questi dati incoraggianti, la situazione nel Mediterraneo rimane preoccupante. Secondo l'UNICEF, il numero di vittime nel Mediterraneo ha raggiunto quota 2.279, un dato allarmante che supera le 2.271 vittime registrate nel 2023. Di queste, una significativa percentuale è rappresentata da bambini e bambine, molti dei quali sono stati coinvolti in naufragi tragici, come quello che ha visto 20 persone disperse, tra cui donne e bambini, all'inizio dell'anno.
La rotta del Mediterraneo centrale continua ad essere la più mortale, con quasi 8 su 10 delle vittime provenienti da questa via, segnalando che 1.695 persone hanno perso la vita cercando di raggiungere l'Italia. Anche i tentativi di attraversare il Mediterraneo occidentale verso la Spagna hanno registrato decessi e disperazioni, contribuendo a una crisi umanitaria in continua evoluzione.
La diminuzione delle partenze dalla Tunisia e dalla Libia è il frutto di straordinarie manovre diplomatiche da parte dell'Italia e dell'Unione Europea. Negli ultimi due anni, queste nazioni del Nordafrica sono riuscite a bloccare circa 192.500 partenze, con un calo delle partenze dalla Tunisia di quasi il 60% rispetto ai dati del 2022.
In aggiunta ai risultati sui flussi migratori, i rimpatri volontari hanno visto un aumento, con circa 22.000 rimpatri facilitati in collaborazione con l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni, e rimpatri dall'Italia che hanno raggiunto quota 5.400, in crescita del 16% rispetto all'anno precedente.
Italiani e albanesi hanno quindi avviato una nuova strategia attraverso hot spot situati in Albania, con un piano rimasto attivo anche se i centri al momento sono vuoti. La premier Giorgia Meloni difende il protocollo albanese come una soluzione innovativa, portando avanti l’idea di una cooperazione internazionale più forte per combattere i traffici illeciti. Questa iniziativa ha suscitato l'interesse del nuovo premier britannico, Keir Starmer, con l'intento di agire congiuntamente nella lotta alla tratta di esseri umani.
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