Morte di Ramy: l'amico alla guida dello scooter racconta l'incidente
2024-12-12
Autore: Francesco
"L'ultima cosa che ricordo è un botto, un impatto forte da dietro. Sono volato via e mi sono risvegliato in ospedale". Queste sono le parole di Fares Bouzidi, il ventiduenne che sfuggiva a un controllo mentre guidava lo scooter su cui viaggiava Ramy Elgaml, tragicamente deceduto la sera del 24 novembre scorso in via Quaranta, all’angolo con via Ripamonti. Fares ha riferito la sua versione dei fatti durante l'interrogatorio davanti al giudice per le indagini preliminari di Milano, Marta Pollicino.
"Nessuna intimazione, scappai perché non avevo la patente"
"Non ho ricevuto alcun ordine di arresto, ho visto la macchina dei carabinieri e mi sono spaventato perché non avevo la patente di guida. Così sono scappato" ha spiegato Fares durante un lungo interrogatorio di oltre due ore. Mentre Fares, che attualmente si trova agli arresti domiciliari per resistenza e indagato per omicidio stradale, racconta di come la situazione sia degenerata: "Loro mi sono venuti dietro e io ho accelerato, avevo troppa paura di essere fermato". Infine, il tragico impatto con l'auto dei carabinieri, che ha portato alla morte di Ramy.
Il giovane, originario della Tunisia, ha risposto con chiarezza alle domande, anche se ha ammesso che i ricordi sono offuscati a causa del trauma subito. Nella sua testimonianza, ha confutato il verbale di arresto dei carabinieri, che non menzionava alcun impatto: "C'è stato un urto, una spinta da dietro dalla macchina dei carabinieri", ha sottolineato, citando anche il terzo testimone della vicenda.
La serata tragica
Fares ha ricostruito gli eventi della serata trascorsa con amici, iniziata nei locali di Porta Venezia e culminata in una fuga verso Corvetto, aree a lui familiari. Il suo avvocato ha commentato: "Emergono le paure di un giovane che, cercando di evitare una multa, ha accelerato senza rendersi conto delle conseguenze di ciò che stava accadendo". È stato inoltre specificato che non c’era stata alcuna fuga dovuta a una presunta rapina, in quanto l'oggetto che Ramy aveva con sé era di sua proprietà, come dimostrano anche delle fotografie.
Richiesta di revoca degli arresti domiciliari
Gli avvocati di Fares stanno attualmente cercando di ottenere la revoca degli arresti domiciliari, sostenendo che il loro assistito, ricoverato in ospedale per alcuni giorni e ancora con segni visibili dell'incidente, sta affrontando una difficile ripresa. "Utilizza ancora le stampelle e sta cercando di recuperare dopo un infortunio serio", ha dichiarato l'avvocato Romagnoli. La decisione della gip di Milano sarà presa a breve.
Scopri di più sulla situazione:
La comunità si mobilita per chiedere giustizia e chiarezza sull'incidente, mentre le famiglie delle vittime attendono risposte. Il caso solleva interrogativi sulla condotta delle forze dell'ordine e sul rispetto delle procedure di inseguimento: potrebbero esserci responsabilità anche da parte dei carabinieri? L'argomento continua a far discutere e a generare polemiche, con un occhio attento sui prossimi sviluppi legali.