Finanze

Multa da 2 milioni: Antitrust colpisce Hera e ComoCalor per prezzi esorbitanti

2024-12-10

Autore: Luca

L'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha inflitto una pesante sanzione a Hera S.p.A. e ComoCalor S.p.A. per un totale di oltre 2 milioni di euro a causa dell'applicazione di prezzi eccessivi nel settore del teleriscaldamento. Nello specifico, Hera dovrà pagare 1.984.736 euro, mentre ComoCalor sarà multata con 286.600 euro.

Tra maggio e giugno 2023, l'Antitrust ha avviato tre procedimenti d'inchiesta, coinvolgendo le reti di Ferrara, gestita da Hera, e di Como, gestita da ComoCalor, oltre a quelle di Parma e Piacenza, amministrate da Iren Energia. Un elemento cruciale emerso durante le indagini è che, nonostante buona parte del calore provenga da fonti rinnovabili e a basso costo, le aziende hanno applicato prezzi ingiustificatamente alti, in un periodo in cui il costo del gas naturale è aumentato significativamente.

L’Antitrust ha voluto accertare se Hera e ComoCalor avessero adottato misure adeguate per ricalcolare il prezzo del calore, basandosi sul concetto di "costo evitato" per il riscaldamento a gas. Dopo aver esaminato approfonditamente la situazione, l'Autorità ha stabilito che le pratiche tariffarie delle due aziende hanno privato i consumatori della possibilità di usufruire di energia rinnovabile a prezzi più accessibili per un bene essenziale come il calore, imponendo loro oneri eccessivi.

È interessante notare che, mentre il fardello economico è stato pesantemente gravato su Hera e ComoCalor, Iren non ha mostrato irregolarità nei propri impianti di Parma e Piacenza. Questa situazione ha evidenziato la necessità di una maggiore regolamentazione nel settore del teleriscaldamento, affinché i cittadini possano beneficiare di soluzioni energetiche sostenibili senza subire rincari ingiustificati.

La notizia arriva in un momento in cui la consapevolezza sull'importanza delle fonti rinnovabili sta crescendo, e pone un riflettore acceso sulle pratiche delle aziende che gestiscono servizi essenziali. Cosa ci riserverà il futuro per il mercato dell'energia in Italia?