
Mutui in calo: cosa ci riserva il 2025? Ecco tutto ciò che devi sapere!
2025-04-04
Autore: Francesco
Dopo un lungo periodo di politiche monetarie restrittive dovute all’inflazione post-pandemica e alla crisi energetica, la Banca Centrale Europea (BCE) ha recentemente ridotto i tassi di riferimento per cinque volte consecutive, con l’ultima decisione presa il 6 marzo 2025 che ha portato il tasso al 2,5%. Si tratta del livello più basso dal 2022 e questo cambiamento ha immediatamente influenzato il mercato dei mutui, in particolare quelli a tasso variabile, che sono più sensibili alle fluttuazioni dell’Euribor.
Il quadro di aprile: un'opportunità per i mutui
Aprile 2025 si presenta come un periodo favorevole per chi desidera stipulare un mutuo, con tassi ai minimi storici, fortunatamente rivolti a favorire i nuovi acquirenti. Le politiche espansive della BCE, unite a un rinnovato ottimismo economico, hanno infatti portato a condizioni più favorevoli. Chi è indeciso tra tasso fisso e variabile può trovare vantaggi in entrambe le scelte: il tasso fisso offre maggiore stabilità, mentre il variabile potrebbe risultare vantaggioso per coloro che prevedono ulteriori abbassamenti in futuro.
Secondo le ultime rilevazioni aggiornate a marzo 2025, i tassi dei mutui in Italia hanno mostrato un'importante diminuzione rispetto ai picchi registrati nel biennio 2023-2024. I tassi fissi variano ora tra il 2,35% e il 4,09% per durate di 20-30 anni, rispetto al 4,5% - 5,2% del 2023. I tassi variabili si collocano tra il 3,46% e il 5,95%, con una tendenza al ribasso grazie anche alla riduzione degli spread bancari. Questi dati testimoniano una fase di normalizzazione, induce da politiche monetarie più favorevoli e dalla stabilizzazione dell’inflazione.
Le cause del calo dei tassi
Per comprendere le attuali circostanze del settore, è utile considerare quanto accaduto tra la fine del 2022 e la metà del 2023. In quel periodo, infatti, i tassi dei mutui erano schizzati ai massimi storici a causa dell'inflazione e dell’aumento aggressivo dei tassi da parte della BCE. I mutui a tasso fisso superavano il 5,5%, mentre quelli variabili oltrepassavano il 6%, costringendo molte famiglie a rinviare l'acquisto della casa o a rinegoziare i contratti esistenti. Tuttavia, a partire dalla metà del 2024, il calo graduale dei tassi ha mutato questa situazione. Nel terzo trimestre del 2024, la percentuale delle compravendite immobiliari finanziate tramite mutui ha toccato il 44,1%, il valore più alto degli ultimi due anni.
Meglio il fisso o il variabile? Scopri la verità!
Con i tassi attualmente favorevoli, la scelta tra fisso e variabile diventa fondamentale. Il tasso fisso offre sicurezza e rate costanti per tutto il periodo del mutuo, ideale per coloro che cercano stabilità e non vogliono rischiare con possibili fluttuazioni future. D'altra parte, il variabile riprende interesse per gli acquirenti con un’alta tolleranza al rischio. Si prevede che la BCE possa applicare ulteriori riduzioni dei tassi, con un possibile intervento già a giugno 2025, rendendo questa opzione ancora più attraente. Secondo MutuiOnline, chi ha scelto un mutuo variabile agli inizi del 2024 può oggi risparmiare fino a 58 euro al mese rispetto ai massimi storici.
Prospettive per il futuro: ottimismo moderato all'orizzonte!
Gli analisti si mostrano cautamente ottimisti. Le previsioni per l'Euribor a 3 mesi, riferimento per i mutui variabili, anticipano una diminuzione progressiva fino al 2,10% entro il primo trimestre del 2026. Anche i tassi fissi potrebbero rimanere bassi almeno fino alla seconda metà del 2025, a meno che eventi macroeconomici imprevedibili non intervengano a modificare il corso. Con l'andamento attuale, non resta che sperare che il mercato immobiliare continui a seguire un trend positivo, dando nuove opportunità agli acquirenti.