Nazionale

Nicholas Green: il killer si dichiara innocente dopo 30 anni e richiede la revisione del processo

2024-10-01

Autore: Sofia

Francesco Mesiano, uno degli uomini coinvolti nell'omicidio di Nicholas Green, un bambino di sette anni ucciso da un proiettile vagante nel 1994 sull'autostrada Salerno-Reggio Calabria, ha dichiarato la sua innocenza, chiedendo una revisione del processo che lo ha condannato. In una lettera inviata all'agenzia di stampa Ansa dal carcere, Mesiano ha contestato non solo la sua condanna per l'omicidio del piccolo Nicholas, ma anche le accuse di mafia per cui è attualmente recluso. Queste accuse, secondo lui, sarebbero del tutto infondate, nonostante le numerose testimonianze di collaboratori di giustizia che lo collocano nell'ambiente della criminalità organizzata del vibonese.

"Dopo trent'anni pensavo che questo incubo fosse finito, invece mi ritrovo ancora in carcere per accuse infondate," ha scritto Mesiano. Ha anche esposto la sua richiesta ai giudici, sottolineando che è fondamentale per lui dimostrare la sua innocenza: "Voglio che venga fatta chiarezza, affinché non rimanga alcun dubbio sulla mia persona. Combatterò per questo finché avrò respiro, supportato dai miei avvocati".

L'omicidio di Nicholas Green ha scosso profondamente la comunità americana e italiana, suscitando un'enorme copertura mediatica e portando a un acceso dibattito sulla sicurezza delle strade in Italia. La vicenda si è trasformata in un simbolo delle violenze legate alla criminalità organizzata. Negli anni, il caso ha portato anche a un aumento della richiesta di riforme nel sistema giudiziario italiano.

Mesiano ha chiuso la sua lettera esprimendo il desiderio di vivere una vita di pace: "Spero che la giustizia possa prendere coscienza della situazione e lasciarmi vivere come una persona libera, dedicandomi al lavoro, alla mia fede cristiana e al rispetto per gli altri".