L'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) ha recentemente confermato che l'Iran intende installare circa 6.000 nuove centrifughe per arricchire l'uranio. Questa mossa rappresenta un'importante escalation nella programmazione nucleare iraniana, come rivelato in un rapporto esclusivo ottenuto dall'Afp.

Secondo quanto comunicato, Teheran ha informato l'AIEA della sua decisione di attivare queste centrifughe nei siti di Fordo e Natanz, con l'obiettivo di raggiungere un tasso di arricchimento dell'uranio fino al 5%. Questo livello è leggermente superiore al limite del 3,67% stabilito dall'accordo nucleare internazionale del 2015, noto come Piano d'azione congiunto globale (JCPOA).

La scelta dell'Iran di ampliare il suo programma di arricchimento dell'uranio ha suscitato preoccupazioni tra le nazioni occidentali, che temono una possibile escalation della tensione nella regione. Non è chiaro come queste nuove misure influenzeranno le già delicate negoziazioni per ripristinare l'accordo nucleare.

In un contesto geopolitico in continua evoluzione, è fondamentale monitorare attentamente le mosse di Teheran e le reazioni della comunità internazionale. L'attenzione è ora rivolta agli sviluppi futuri e alle possibili conseguenze sulle relazioni diplomatiche e sulla sicurezza nella regione.