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Omicidio di Maria Campai: rivelazioni shock dall'autopsia sul brutale delitto

2024-10-02

Maria Campai, la 42enne ritrovata morta nel giardino di una villetta a Viadana giovedì scorso, a meno di una settimana dalla denuncia di scomparsa, è stata strangolata e ha subito un'aggressione violenta. L’autopsia, svolta dal medico legale Antonello Cirnelli, ha rivelato che la vittima è stata non solo soffocata, ma anche brutalmente picchiata, con traumi evidenti sul viso e sul torace, segno di una violenza inaccettabile.

La tragica morte di Campai è avvenuta il 19 settembre scorso, in concomitanza con un incontro programmato con un 17enne conosciuto online. Il luogo dell'incontro è stato il garage della casa dove il giovane vive con i genitori. Secondo quanto riportato, dopo un rapporto sessuale, il minorenne avrebbe ucciso Maria Campai, sostenendo di aver utilizzato una tecnica di MMA, che ha portato al suo soffocamento.

Tuttavia, l’autopsia ha rivelato una realtà molto più complessa, con una “forte discrasia” tra le dichiarazioni del giovane e le ferite riscontrate sul corpo di Campai. Le lesioni trovate indicano un’aggressione molto più violenta, lasciando aperte domande su cosa sia realmente accaduto in quel garage. Risulta difficile stabilire se le ferite siano state inflitte tramite colpi di pugno o se la donna abbia cercato di difendersi contro l’aggressore. Considerando che il 17enne è descritto come muscoloso e appassionato di MMA, è probabile che il divario di forza sia stato determinante.

Le indagini, guidate dai carabinieri del nucleo investigativo di Mantova e della compagnia di Viadana, sono in corso per escludere l’ipotesi che il minorenne possa aver ricevuto aiuto da qualcuno. Già accusato di omicidio premeditato e occultamento di cadavere, il 17enne ha finora dichiarato di aver agito da solo. I risultati dell'autopsia saranno incrociati con le evidenze raccolte dal Ris di Parma, per ricostruire il terribile accaduto di quella sera fatale.

Il caso di Maria Campai ha suscitato shock e indignazione nella comunità, portando alla luce la necessità di riflessioni su violenza di genere, sicurezza e la vulnerabilità delle persone che si incontrano online. La società è chiamata a interrogarsi su come prevenire tragedie simili e proteggere le vittime da potenziali aggressori scaturiti da un contesto virtuale.