L'Opec, l'organizzazione dei principali produttori di petrolio, ha finalmente ammesso l'ineluttabile: la domanda di petrolio sta per toccare il suo picco. Questo annuncio è la terza revisione delle previsioni fatte negli ultimi mesi, e come ci si aspettava, il nuovo outlook è al ribasso. Si prevede un modesto incremento per l'anno corrente, ma la vera sorpresa arriva per il 2025, dove si stima una crescita quasi nulla.

La situazione è allarmante per i sostenitori delle fonti fossili e per i dirigenti dell'industria petrolifera, che solitamente tendono a nascondere questi dati inquietanti. Secondo l'Agenzia internazionale dell'Energia, la domanda globale di petrolio dovrebbe raggiungere il massimo entro la fine del 2025.

Nuove stime dell'Opec, che continua a fare riferimento all'Arabia Saudita come azionista dominante, confermano questa tendenza. L'agenzia ha fissato il 2025 come l'anno in cui la crescita della domanda sarà praticamente ferma.

A livello globale, si prevede che solo l'Asia contribuirà a un incremento della domanda, mentre nei paesi occidentali la situazione rimarrà stagnante. Ma quali sono i fattori alla base di questo cambiamento?

Tra le principali cause vi sono la crescente diffusione delle energie rinnovabili, l'aumento della produzione e dell'adozione delle automobili elettriche in Asia, Europa del Nord e Stati Uniti, e la maggiore efficienza dei processi industriali. Inoltre, il progressivo abbandono del carbone nelle economie occidentali si sta rivelando decisivo.

Analizzando i numeri, l'Opec stima che nel 2024 il consumo mondiale di petrolio raggiungerà in media 104,1 milioni di barili al giorno, un incremento rispetto ai 102,2 milioni del 2023. Per il 2025, la previsione è di un consumo globale di 105,7 milioni di barili al giorno. Questo rappresenta una revisione drastica rispetto alle previsioni precedenti, in cui per il 2024 si indicava un consumo di 104,2 milioni al giorno e per il 2025 105,9 milioni.

Nonostante ciò, l'Opec rimarca che, nel 2024, si prevede un incremento della domanda di 1,9 milioni di barili al giorno, superiore alla media storica pre-pandemia di 1,4 milioni. Tuttavia, è fondamentale notare che la spinta dei consumi generata dalla ripresa post-lockdown è già in fase di esaurimento.

Inoltre, il cartello conferma che la crescita della domanda proviene principalmente dalle economie emergenti: i paesi non-OCSE vedranno un incremento della domanda di 1,8 milioni di barili al giorno nel 2024, mentre nei paesi OCSE ci sarà un modesto incremento di appena 0,1 milioni.

Le previsioni per il 2025 sono ulteriormente rivalutate verso il basso, con un'attesa di crescita di soli 1,6 milioni di barili al giorno. Si stima che la domanda dei paesi non OCSE sarà la vera motrice di questa crescita, con un incremento di circa 1,5 milioni di barili giornalieri, principalmente guidato da Cina, altre nazioni asiatiche, Medio Oriente e India.

Questo cambiamento epocale nella domanda di petrolio segna non solo una sfida per l'Opec, ma anche un potenziale punto di svolta per l'industria energetica globale.