Tecnologia

OPENAI IN CRISI: IL FUTURO DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE È A RISCHIO!

2024-09-26

Autore: Sofia

Negli ultimi giorni, OpenAI, l'azienda dietro a ChatGPT, ha vissuto una serie di eventi scioccanti che potrebbero trasformare per sempre il suo volto. In una settimana già difficile, la direttrice tecnica Mira Murati ha annunciato la sua intenzione di lasciare l'azienda. Ma non è tutto: secondo fonti vicine alla situazione, OpenAI potrebbe abbandonare il suo status di organizzazione non profit, un cambiamento che sconvolgerebbe le basi stesse su cui è stata fondata.

Il CEO Sam Altman ha confermato le dimissioni di Murati e di altri alti dirigenti, Bob McGrew e Barret Zoph, segnando un capitolo drammatico per l'azienda. Mentre Altman non ha ancora ufficializzato il passaggio a modello profit, un portavoce ha cercato di rassicurare sul fatto che la missione di OpenAI non cambierà, esprimendo il desiderio di continuare a costruire un'intelligenza artificiale che possa beneficare l'umanità.

Tuttavia, il recente tumulto interno suggerisce che ci siano tensioni profonda all'interno dell'organizzazione. Questo inaspettato esodo di leader chiave, in concomitanza con un possibile cambiamento radicale della struttura societaria, non può essere considerato un semplice caso. Bloomberg riporta che la riorganizzazione porterebbe a una maggiore capacità di attrarre investimenti e darà a Altman una partecipazione significativa nella società.

In effetti, il clima a OpenAI è stato teso sin dal grande successo di ChatGPT, che ha innescato una vera e propria corsa agli investimenti. Mentre l'azienda continua a sostenere un approccio prudente, il crescente interesse nel settore tecnologico ha creato un conflitto tra le its original ideals e la necessità di finanziamenti massicci. Non dimentichiamo il licenziamento di Altman dal consiglio di amministrazione nel novembre 2023, un evento che ha ulteriormente complicato la già critica situazione interna. Solo pochi giorni dopo, fu reintegrato, ma quel momento critico portò a cambiamenti significativi nel consiglio.

Alcuni dei fondatori di OpenAI, come Ilya Sutskever e Greg Brockman, hanno già lasciato l'azienda, mentre altri, come John Schulman, hanno migrato verso aziende rivali come Anthropic. Altman è ora praticamente l'unico rimasto dell'originario gruppo di fondatori. Tutto ciò mentre OpenAI cerca nuove strade per ottenere capitali, statisticamente stimato in 6,5 miliardi di dollari.

L'azienda ha cercato finanziare la sua espansione fin dalla sua nascita, inizialmente con l'obiettivo di promuovere un'intelligenza artificiale benefica per la società. Tuttavia, relazioni tese con importanti investitori come Elon Musk hanno costretto OpenAI a esplorare collaborazioni con giganti come Microsoft, che ha portato investimenti complessivi di circa 13 miliardi.

Ora OpenAI sembra più distante che mai dalla sua missione originale di non profit, avendo già abbracciato un modello ibrido dal 2019. Le recenti notizie parlano di ulteriori restrizioni ai profitti per gli investitori che potrebbero sparire, aprendo la porta a un futuro interamente commerciale. Se ciò accadesse, il vero scopo dell'azienda potrebbe essere messo in discussione.

La ricerca continua per enormi capitali è evidente, con proiezioni che indicano costi di sviluppo per singoli modelli linguistici che potrebbero arrivare a miliardi di dollari, mentre la concorrenza continua ad aumentare. Questo mese OpenAI ha introdotto o1, un nuovo modello che ha creato grande attesa tra gli investitori, mentre Altman ha avvertito di un futuro in cui le tecnologie AI non sono solo strumenti, ma una risorsa preziosa e limitata.

Quale sarà il futuro di OpenAI? Continuerà a essere un leader nell'innovazione tecnologica o la sua ambizione di profitto oscurerà l'unico scopo che si era prefissato? Rimanete sintonizzati per ulteriori aggiornamenti, perché questa è solo l'inizio di un'era che potrebbe rivoluzionare tutto!