Mondo

Ore Cruciali per Una Tregua: Netanyahu Sottolinea l'Obiettivo di Sradicare Hamas

2024-12-21

Autore: Maria

In Israele, le famiglie degli ostaggi vivono momenti di intensa angoscia, mentre a Gaza i civili restano in attesa di un possibile accordo per un cessate il fuoco che, come le storie di attesa, potrebbe svanire all'ultimo secondo. Se inizialmente l'ottimismo crescenti tra le parti lasciava sperare in una tregua per il Natale, la situazione ora è incerta. Benyamin Netanyahu, in un'intervista recente, ha ribadito la sua posizione ferma: non accetterà di porre fine alla guerra finché non avrà sradicato Hamas dalla Striscia di Gaza.

Questa affermazione non è una novità. Infatti, le rappresentanze di Hamas, Jihad islamica palestinese e Fronte popolare per la liberazione della Palestina, riunite al Cairo, hanno dichiarato di essere ottimiste, affermando che un accordo è più vicino che mai, a condizione che l'Israele smetta di porre nuove condizioni. Tuttavia, il tema principale del dibattito rimane la durata della tregua: Hamas richiede una cessazione totale dei combattimenti, mentre Netanyahu desidera una pausa temporanea per il rilascio degli ostaggi, seguita dalla ripresa delle operazioni militari.

Le parole di Netanyahu amplificano l'ansia dei familiari degli ostaggi, proprio mentre il sostegno popolare al suo governo scende al 22%. Eiav Zangauker, madre di uno degli ostaggi, ha accusato Netanyahu di mettere a rischio le trattative. "Porre fine alla guerra per riportare a casa tutti gli ostaggi dovrebbe essere l'unico obiettivo", ha affermato, partecipando a manifestazioni quotidiane da oltre un anno.

In aggiunta alle sue preoccupazioni per gli ostaggi, Netanyahu deve affrontare anche l'aumento degli attacchi da parte degli Houthi. Nella notte tra venerdì e sabato, un missile balistico lanciato dallo Yemen ha superato le difese dell'Iron Dome, colpendo un parco di Tel Aviv e causando ferite a diverse persone, tra cui una bambina di 3 anni. Questo evento ha scosso l'opinione pubblica israeliana e ha portato le autorità a riassessare l'efficacia della loro difesa aerea. Il portavoce di un gruppo ribelle ha esultato riguardo al successo dell'attacco, indicando che la sicurezza israeliana potrebbe non essere garantita. Inoltre, alcuni ore dopo, un drone lanciato dallo Yemen è stato neutralizzato, ma l'incidente ha fatto scattare nuove preoccupazioni su possibili ulteriori attacchi.

Nel contesto regionale, gli attacchi da parte degli Houthi, considerati una parte dell'asse iraniano, suscitano timori su una possibile escalation del conflitto. Netanyahu ha minacciato rappresaglie contro obiettivi militari Houthi, mentre continua a colpire infrastrutture in Yemen, in quello che sembra diventare un conflitto sempre più complesso e interconnesso. La comunità internazionale guarda con attenzione a questi sviluppi, consapevole che la continua instabilità nella regione potrebbe avere ripercussioni globali.