
Ospedale di Arco: il nuovo reparto Semi-intensivo mai attivato, cresce la preoccupazione in Consiglio provinciale
2025-04-06
Autore: Maria
Le polemiche infuriano nuovamente attorno all'ospedale di Arco, da tempo il fulcro di dibattiti politici e sociali nella comunità dell'Alto Garda. Al centro del confronto c'è il futuro del tanto atteso reparto di terapia semi-intensiva, annunciato nel 2023 ma mai entrato in funzione. Questo tema è tornato in discussione grazie ad un'interrogazione nel Consiglio provinciale, inserendosi in un contesto in cui la questione della sanità locale potrebbe dominare le prossime elezioni comunali.
Il consigliere provinciale di Onda, Filippo Degasperi, ha richiesto chiarezza sulla questione, richiamando l’attenzione sugli eventi dell’estate 2023. In quell'occasione, una visita ufficiale dell’assessora alla salute, Stefania Segnana, affiancata dal sindaco di Arco, Alessandro Betta, e dall’assessora della Comunità di valle, Tiziana Betta, aveva celebrato l’avvio dei lavori per la riconversione di dieci posti letto di alta intensità di cure nel reparto di Pneumologia. Questo intervento era stato accolto come un progresso significativo nella modernizzazione della struttura, che avrebbe dovuto includere nuovi ventilatori, pompe, letti tecnologici e attrezzature sanitarie all'avanguardia.
Tuttavia, dopo diversi mesi, la realtà è ben diversa. Fonti attendibili indicano che il nuovo reparto non è mai stato attivato a causa della mancanza di personale medico e infermieristico necessario per la sua operatività. La nuova area rimane inaccessibile e, a quanto pare, le attrezzature nuove sono state temporaneamente trasferite nel reparto esistente, dove sono attualmente utilizzate.
In risposta all’interrogazione, l’assessore provinciale alla salute, Mario Tonina, ha chiarito che il progetto fa parte di un più ampio “Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera trentina”, approvato nel 2020. Questo piano si proponeva di migliorare la capacità del sistema sanitario di rispondere a emergenze, come quella della pandemia. L'investimento totale ammonta a circa 1,2 milioni di euro. Tuttavia, è stata sottolineata la mancanza di incremento dei posti letto complessivi; si tratta piuttosto di una riconversione.
Attualmente, la necessità di mantenere i pazienti nel vecchio reparto è giustificata da ragioni logistiche e cliniche, considerate le condizioni epidemiologiche attuali. Le nuove attrezzature, mobili e facilmente trasferibili, saranno disponibili per un futuro impiego nell'area designata per la semi-intensiva, se necessario.
Questa situazione riporta in luce questioni fondamentali riguardanti i servizi ospedalieri ad Arco. L'ospedale, che serve l'intera area dell'Alto Garda e Ledro, è stato storicamente al centro di dibattiti e manifestazioni per richiedere una maggiore attenzione verso il potenziamento dei servizi e il rafforzamento di reparti vitali.
In previsione delle prossime elezioni comunali, il destino dell'ospedale e la qualità dell'assistenza sanitaria tornano a essere prioritari nell'agenda politica. In un territorio così legato al proprio presidio sanitario, ogni sviluppo – sia esso concreto o solamente annunciato – è oggetto di grande attenzione da parte di cittadini, operatori e forze politiche. La questione del reparto di semi-intensiva rappresenta, ancora una volta, una sfida significativa per garantire un sistema sanitario efficiente, moderno e realmente accessibile per tutti.