Paolo Cognetti svela la sua battaglia con la salute mentale: «Due settimane di reclusione forzata»
2024-12-20
Autore: Chiara
Lo scrittore italiano Paolo Cognetti ha recentemente raccontato la sua esperienza toccante e difficile legata a un Trattamento Sanitario Obbligatorio (Tso) a causa di depressione, alcolismo e pensieri suicidi. È un racconto che mette in luce una realtà spesso trascurata: la fragilità umana e il bisogno di aiuto.
Cognetti confessa di aver trascurato un appuntamento fondamentale dal suo psichiatra, un fatto che ha portato a una situazione critica, culminando con l'intervento della polizia e di un'ambulanza davanti alla sua abitazione. "Ora ho cambiato aspetto, ho perso peso, e persino i capelli, tinti di un rosso brillante che non mi appartiene. Sto cercando di tornare al mio colore naturale", spiega in un'intervista.
Le sue parole rivelano un profondo dolore: "Negli ultimi dodici mesi, ho affrontato momenti oscuri. Spesso rimanevo bloccato nella mia baita, incapace di provare qualsiasi amore, nemmeno per i miei genitori o il mio fedele cane Lucky. La depressione mi ha inaridito completamente". Riguardo ai pensieri suicidi, Cognetti ricorda: "Pensare a come farla finita era una presenza costante nella mia vita. Non è un percorso semplice, anche se ho cercato di affrontarlo con coraggio."
Inoltre, condivide la sua strenua lotta contro l'alcolismo: "Dopo la separazione da una compagna con cui ho passato 12 anni, ho trovato rifugio nell'alcol. Una spirale di dipendenza che mi ha portato a bere dall'alba fino a notte fonda, finché non sono stato costretto a lasciare la mia casa".
Un altro aspetto toccante del suo racconto riguarda il rapporto con le montagne, simbolo del suo passato letterario. "Dopo aver pubblicato il mio ultimo libro, ‘Giù nella valle’, ho sentito un tradimento da parte del luogo che amavo. Ogni volta che passo in quel paese, la gente volge lo sguardo altrove", racconta.
La sua vita ha recentemente subito un ulteriore cambiamento. "Ho sperimentato un'illuminazione interiore, una necessità di trasformare anche il mio aspetto esteriore per far emergere il nuovo me stesso. Questo è il motivo dei miei capelli rossi: voglio che gli altri si chiedano cosa mi sia successo."
Cognetti non nasconde il dolore dell'isolamento: "Ho vissuto freddo e desolato, ma sto ricominciando a vedere la luce. Ho intenzione di trasformare il mio dolore in arte e di fare di questo viaggio una fonte di ispirazione per altri che si trovano in situazioni simili".
La sua storia è un promemoria potente dell'importanza di affrontare le proprie lotte interiori e di cercare aiuto, un tema che mai come ora si rivela fondamentale nella società contemporanea.