I Pasdaran, le forze armate della Repubblica Islamica di Iran, hanno mostrato una strategia bellica sempre più sofisticata e flessibile negli ultimi mesi. Dal 7 ottobre, le varie fazioni sostenute dagli ayatollah hanno distribuito i compiti in modo efficace, intensificando le loro operazioni sia sul campo che in ambito tecnologico. Questo nuovo approccio non solo include l'uso di razzi e droni, ma si estende anche alla mobilitazione di milizie alleate in diverse regioni, come Iraq e Siria, con lo scopo di creare una rete di alleanze strategiche.

Ma ciò che sorprende è la rapidità con cui queste milizie sono in grado di attaccare obiettivi nemici o di difendere i confini iraniani. Recentemente, si è registrato un aumento dell'uso di droni in sciame, metodologie che hanno dimostrato di risultare devastanti in situazioni di conflitto. Gli esperti avvertono che sottovalutare l'Iran potrebbe portare a gravi conseguenze geopolitiche, poiché il paese sta attivamente cercando di espandere la sua influenza in Medio Oriente, attingendo a risorse umane e materiali locali.

In un contesto di crescente tensione internazionale, questa strategia mirata potrebbe non solo garantire la sicurezza dell'Iran, ma anche destabilizzare ulteriormente la regione, creando un potenziale scenario di conflitto permanente. È fondamentale che il mondo presti attenzione agli sviluppi in corso e valuti le reali capacità militari dell'Iran, oltre alla sua ambizione di diventare un attore dominante nella geopolitica mediorientale.