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Pestato a morte in un carcere Usa: il video choc che ha scandalizzato l'America

2024-12-29

Autore: Marco

Un evento scioccante ha scosso l'America

Robert Brooks, un uomo di 43 anni, è stato picchiato a morte da tre guardie carcerarie in una prigione dello stato di New York. L'incidente, avvenuto il 9 dicembre, ha scatenato un'ondata di polemiche riguardo all'uso eccessivo della forza da parte della polizia e ha portato a nuove richieste di riforme nelle strutture penitenziarie.

Le circostanze dell'incidente

Brooks era appena arrivato al carcere di Marcy, proveniente dalla prigione di Mohawk, per scontare il resto della sua pena di 12 anni per un reato grave di violenza domestica. Le ragioni per cui le guardie hanno deciso di aggredirlo, mentre era ammanettato e indifeso, restano oscure, dato che il video non ha audio, lasciando ampio spazio a speculazioni e congetture.

Indagini e reazioni

È già stata avviata un'indagine sull'episodio e la governatrice di New York, Kathy Hochul, ha richiesto il licenziamento immediato delle tre guardie implicate e di altri dieci membri del personale, inclusi due infermieri, che hanno assistito alla violenza senza intervenire.

L'aggressione e la morte di Brooks

Le immagini, che mostrano le guardie colpire Brooks ripetutamente sul volto e all'inguine mentre era seduto su un lettino dell'infermeria, sono agghiaccianti. Durante l'aggressione, una delle guardie sembra tentare di mettergli qualcosa in bocca, mentre un altro agente lo colpisce allo stomaco. Nonostante fosse ammanettato e non mostrasse segni di resistenza, il pestaggio perdura per oltre dieci minuti, finché Brooks non viene trasportato d'urgenza in un ospedale vicino, dove muore il giorno dopo, il 10 dicembre, per asfissia causata dalla compressione del collo.

Promesse di trasparenza

La procuratrice generale di New York, Letitia James, ha reso pubblico il video, promettendo un'inchiesta approfondita. "La trasparenza è fondamentale per la famiglia Brooks e per la comunità", ha affermato.

Commenti degli avvocati e delle associazioni

A guidare l’indagine sarà Ryan Paparella, un ex agente carcerario, il quale ha dichiarato che non ci sono al momento motivazioni chiare per l'attacco. Inoltre, Elizabeth Mazur, avvocato della famiglia di Brooks, ha sottolineato: "Meritava di vivere e tutti i detenuti di Marcy hanno il diritto di non vivere nella paura di violenze da parte del personale carcerario".

Riflessioni sulla cultura della violenza

Il caso di Brooks solleva importanti domande sulla cultura della violenza all'interno delle prigioni americane. Anche le associazioni per la difesa dei diritti civili, come il New York Civil Liberties Union, hanno messo in guardia sul fatto che il pestaggio mortale di Brooks non sia un incidente isolato ma un chiaro sintomo di una realtà più ampia di violenza e mancanza di responsabilità nel sistema penitenziario degli Stati Uniti.

Conclusione

Questo tragico evento è un appello urgente alla riforma, affinché simili episodi non si ripetano più in futuro. Rimanete sintonizzati per ulteriori aggiornamenti su questa storia in continua evoluzione.