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Poste Italiane Abbandona il Servizio Postale Universale? Ecco Cosa Ci Aspetta nel 2026!

2024-09-30

Autore: Marco

Nell’ambito di un'audizione nella Commissione Trasporti, il CEO di Poste Italiane, Matteo Del Fante, ha lanciato un campanello d'allarme: nel 2026, l'azienda potrebbe interrompere completamente il servizio postale universale in Italia.

Secondo Del Fante, questo passo drastico è dovuto al fatto che Poste Italiane è stata "sottocompensata" per oltre dieci anni, ricevendo solo una minima percentuale dei costi necessari a gestire tali servizi pubblici.

Che Cos'è il Servizio Postale Universale?

Il servizio postale universale, un principio fondamentale nell'Unione Europea, garantisce l'accesso a servizi postali essenziali per tutti i cittadini, a prescindere da dove si trovino e dalla loro situazione economica. In Italia, Poste Italiane ha l'obbligo di offrire un servizio postale di base, che include la raccolta, il trasporto, lo smistamento e la consegna di lettere e pacchi fino a certi limiti di peso.

Il Futuro di Poste Italiane

Il contratto attuale scade a fine 2024, con un possibile termine prorogato fino al 30 aprile 2026. Tuttavia, le previsioni del CEO non sono ottimistiche: esiste una concreta possibilità che, alla scadenza della concessione, Poste Italiane decida di non rinnovare. Si stima che meno del 10% delle operazioni attuali siano legate al servizio universale, con una tendenza al ribasso verso una cifra preoccupante del 5%.

Un Possibile Nuovo Fornitore?

In caso di cessazione del contratto, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy potrebbe essere costretto a indire una gara per trovare un nuovo gestore dei servizi postali. Tuttavia, il compito di attrarre un nuovo fornitore non sarà facile. A causa dei costi elevati e dei ricavi in calo, la possibilità che altri operatori si facciano avanti è molto bassa.

Un Esempio da Seguire?

Un avvertimento arriva dall'Europa: la Danimarca ha già abolito il suo servizio postale universale a partire dal 1° gennaio 2024, affermando che il mantenimento era insostenibile. Questo Paese ha visto una riduzione del 90% degli invii cartacei negli ultimi vent'anni, costringendo lo Stato danese a sborsare circa 20 milioni di euro nel 2023 per coprire le perdite.

Con la digitalizzazione che continua a dominare, ci si chiede se l'Italia seguirà il medesimo percorso. Se Poste Italiane dovesse realmente chiudere i battenti al servizio postale universale, potrebbero nascere enormi problemi di accesso alla comunicazione per le comunità più remote e vulnerabili.