Vladimir Putin ha dichiarato di avvicinarsi agli obiettivi prefissati dalla Russia in Ucraina, lanciando minacce all'Occidente e alla NATO, mentre apre a negoziati con Kiev, ma con condizioni che il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, definisce inaccettabili. Durante una lunga conferenza stampa a Mosca, Putin ha affermato che le forze russe stanno avanzando e ha presentato il nuovo missile Oreshnik, vantando le capacità di questo armamento e sfidando gli Stati Uniti a testarne l'efficacia.

Putin ha anche sottolineato che la Russia è diventata più forte nel contesto internazionale, dichiarando che "tutti i Paesi della NATO sono in guerra con noi" e mostrando di non avere rimpianti per l'inizio del conflitto nel 2022. Ha affermato che l'unica via per risolvere la crisi potrebbe passare per i negoziati, ma ha ribadito che Zelensky non è un interlocutore legittimo poiché il suo mandato è scaduto. Putin ha invitato a negoziare solo se Zelensky dovesse vincere eventuali nuove elezioni.

D'altro canto, Zelensky ha risposto da Bruxelles, definendo Putin un "pazzo che ama uccidere". Il presidente ucraino ha espresso la sua speranza che Donald Trump, futuro candidato per la presidenza degli Stati Uniti, possa fornire un supporto decisivo. Nonostante Zelensky voglia dialogare, ha chiarito che la questione della tregua proposta da alcuni leader europei, come il premier ungherese Viktor Orban, non è un'opzione seria, poiché potrebbe semplicemente congelare il conflitto senza risolverlo.

Zelensky ha enfatizzato la necessità di garanzie di sicurezza prima di qualsiasi trattativa e ha sottolineato l'urgenza di ricevere più sistemi di difesa aerea per proteggere le infrastrutture energetiche ucraine, che sono state bersaglio di ripetuti attacchi russi.

Infine, l'assenza di una tregua solida fa temere l'intensificarsi del conflitto, che ha già provocato una devastazione incalcolabile e numerevoli sofferenze umane, rendendo sempre più urgente una soluzione efficace per riportare la pace nel paese.