Finanze

"Quattro euro per una doccia calda": i prezzi dell'energia alle stelle, cosa sta succedendo in Europa

2024-12-14

Autore: Giovanni

I mercati energetici in Europa stanno vivendo un periodo di grande instabilità, con i prezzi che oscillano continuamente e raggiungono livelli record. Le cause di questa situazione sono molteplici e includono il freddo invernale che aumenta i consumi per il riscaldamento, la diminuzione delle forniture di gas dalla Russia a causa della chiusura degli ultimi gasdotti, le difficoltà nel settore eolico in alcune aree e un abbassamento delle scorte di gas, che ha fatto crescere la domanda di gas naturale liquefatto (GNL).

In Svezia, in particolare, la situazione è allarmante: i costi per una semplice doccia sono schizzati oltre i quattro euro in alcune aree. Secondo il quotidiano svedese Aftonbladet, a Malmö il costo di una doccia di 10 minuti ha superato le 49 corone svedesi (4,25 euro), mentre nel nord del Paese si può pagare solo 3 corone svedesi (0,26 euro). Queste differenze sono attribuibili alle diverse dipendenze energetiche delle varie regioni.

La ministra dell'Energia, Ebba Busch, ha dichiarato che il governo svedese sta preparando nuove misure per affrontare l'impennata dei costi energetici, puntando il dito contro la Germania per la sua decisione di abbandonare l'energia nucleare, che ha ripercussioni anche sulla competitività dell'Unione Europea.

In aggiunta ai problemi legati al nucleare tedesco, si è manifestato un fenomeno noto come "Dunkelflaute": un periodo in cui non si riesce a generare sufficiente energia eolica o solare. Questo ha portato molti Paesi, compresa l'Italia, a un maggior utilizzo dei combustibili fossili per soddisfare la domanda energetica.

Nel mese di novembre, il prezzo del gas ha visto un aumento vertiginoso, con il contratto di riferimento che ha superato il 25% rispetto al mese precedente, totalizzando un incremento del 55% su base annuale. Questa situazione è aggravata dalle condizioni climatiche invernali più rigide del previsto, aumentando ulteriormente la pressione sui mercati.

La quota di gas russo importato via gasdotto è drasticamente diminuita, tuttavia si è assistito a un aumento delle importazioni di GNL, che hanno contribuito a sostenere le forniture. Molti Paesi si stanno attrezzando per affrontare l'emergenza energetica, con le aziende che stanno dirottando i loro prodotti verso il mercato europeo, che adesso è diventato un polo di attrazione per le navi metaniere. Secondo stime recenti, i prezzi medi per la consegna del GNL in Europa si sono stabilizzati su 14,3 dollari, mostrando un significativo vantaggio rispetto ai mercati asiatici, dove la situazione è stata stravolta rispetto al passato. La domanda di GNL in Europa continua a crescere, mentre gli stoccaggi sono fermi all'81%, mostrando un calo rispetto agli anni precedenti.

In una situazione così complessa, molti esperti avvertono che ci troviamo di fronte a un inverno che potrebbe rivelarsi il più costoso della storia, mettendo a rischio la stabilità economica e energetica dell'intero continente. Chiunque si trovi ad affrontare bollette energetiche da capogiro si sta già preparando a un periodo di difficoltà economiche, rendendo questo inverno uno dei più critici per le famiglie e le imprese.