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Raccolta fondi per alluvionati fittizie: la verità sugli sciacalli e le chiusure in massa

2024-10-01

Negli ultimi tempi, la questione delle raccolte fondi su piattaforme come GoFundMe ha sollevato preoccupazioni e indignazione. Si è assistito a casi di campagne sospette, tra cui quella relativa a una casa alluvionata a Traversara di Bagnacavallo, una frazione colpita duramente dagli eventi climatici. La campagna, avviata da un certo Marco Lolli e sua madre di 80 anni con disabilità, ha immediatamente destato sospetti dopo che le autorità locali hanno confermato che i due non risultano tra gli sfollati né residenti nell'area. Questo ha spinto il Comune di Bagnacavallo a contattare ufficialmente GoFundMe, avviando indagini da parte delle forze dell'ordine. Dopo appena cinque giorni e donazioni per 740 euro ricevute, la campagna è stata bloccata.

Ma come funziona il sistema di verifica di GoFundMe? Secondo la piattaforma, ogni volta che una campagna viene creata, viene richiesta la documentazione necessaria, come carta d'identità e dati bancari. Tuttavia, nel caso di Traversara, la documentazione non è mai stata adeguatamente presentata e le segnalazioni ricevute hanno portato alla chiusura della campagna. Tutti i fondi raccolti saranno rimborsati ai donatori, ma la domanda rimane: quali garanzie si hanno prima di effettuare una donazione? Durante situazioni di emergenza, come inondazioni o crisi, le raccolte fondi possono essere attive e condivise sui social prima di essere verificate, lasciando i donatori nell'incertezza.

Il caso di Traversara non è isolato; infatti, si è scoperto che lo stesso Marco Lolli ha promosso altre raccolte fondi in passato, anche queste bloccate. GoFundMe afferma che gestisce circa 20.000 campagne al giorno, ma molte di queste sfuggono a controlli approfonditi. Gli utenti desiderano trasparenza: perché non aggiungere etichette che indichino se una campagna è già stata verificata? Queste informazioni potrebbero aiutare i donatori a evitare di cadere in trappole, aumentando la fiducia nel sistema.

Nonostante la chiusura delle campagne fraudolente, rimane un senso di impotenza. GoFundMe non ha l'obbligo legale di segnalare i presunti reati alle autorità. Questo solleva interrogativi sulla responsabilità della piattaforma nel proteggere i donatori e nel prevenire truffe più elaborate. In un mare di raccolte fondi autentiche, le campagne ingannevoli possono continuare a prosperare, mettendo a rischio non solo i fondi degli utenti, ma anche l'integrità e l'affidabilità del crowdfunding come metodo di raccolta fondi per cause nobili.