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Raduno della Lega a Pontida: Salvini sfida Forza Italia e invoca giustizia fiscale

2024-10-06

L'atmosfera durante il raduno della Lega a Pontida è tesa e carica di tensioni politiche. Le divergenze sulla manovra economica mettono in evidenza una frattura sempre più netta tra la Lega e Forza Italia. Sul palco, il ministro del Tesoro Giancarlo Giorgetti e il vicepremier Matteo Salvini si alternano nel confronto. Giorgetti cerca di chiarire che i "sacrifici" che il governo intende richiedere dovrebbero gravare su chi ha "più possibilità economiche" e non sui "negozianti o operai". Tuttavia, il leader della Lega risponde con forza: "Se qualcuno deve pagare di più, che paghino i banchieri, non i lavoratori".

Questa dichiarazione accentua ulteriormente lo scontro con il vicepremier Antonio Tajani, che ribadisce la necessità di abbassare le tasse e si oppone a nuove imposizioni fiscali. In questo contesto, si stanno valutando le varie opzioni per la prossima legge di bilancio, con l'ipotesi di richiedere un contributo a banche, assicurazioni e grandi imprese.

Giorgetti, parlando per circa quattro minuti, dichiara che il suo ruolo non è facile e cerca di spiegare ai colleghi di governo l'importanza del principio di giustizia fiscale. Cita l'articolo 53 della Costituzione, affermando che i sacrifici devono essere equamente distribuiti. Sottolinea la sua esperienza personale come "figlio di un pescatore e di un'operaia tessile" e ribadisce che chi ha più risorse dovrebbe contribuire di più.

La manovra fiscale è al centro del dibattito, in particolare per il taglio del cuneo fiscale e la revisione delle aliquote Irpef. Tra le opzioni esaminate, vi è la possibilità di uniformare il pagamento dell'Ires e aumentare le aliquote, aspetto che potrebbe incontrare resistenze da parte delle banche e alzare le tensioni con Forza Italia, tradizionalmente contraria a una tassazione maggiore per il settore finanziario.

Al raduno ha preso la parola anche il primo ministro ungherese Viktor Orban, il quale ha attirato l'attenzione con affermazioni provocatorie, annunciando che, in caso di continua immigrazione irregolare in Europa, porterebbe i migranti a Bruxelles, esprimendo così il suo strenuo supporto per una politica migratoria rigorosa.

La situazione preannuncia un periodo di agitazione politica, con le opposizioni pronte a contestare qualsiasi possibile "taglio ai Comuni", aprendo la strada a una controriposta. Mentre i lavori per la manovra fiscale vanno avanti, la tensione tra i partiti di governo continua a crescere, con la Lega che rimane ferma nella sua posizione e cerca di guadagnare consensi tra le sue basi.