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Raffaele Ventura: l'ex militante di estrema sinistra torna in Italia dopo la dichiarazione di estinzione della pena

2024-11-21

Autore: Giovanni

Giovedì, la Corte d’Assise d’appello di Milano ha dichiarato estinta la pena a carico dell’ex militante di estrema sinistra Raffaele Ventura, condannato nel 1996 a 14 anni di carcere per l’omicidio del vicebrigadiere Antonino Custra, avvenuto nel 1977. L’estinzione della pena, sancita dall’articolo 172 del codice penale, permette a Ventura di tornare in Italia senza il rischio di arresto, poiché sono stati revocati sia il mandato d’arresto sia l’ordine di carcerazione.

Ventura, 75 anni, risiedeva in Francia dal 1981, grazie alla “dottrina Mitterrand”, che offriva asilo a ex militanti politici italiani, purché questi si fossero dissociati dalla violenza. La sua condanna del 1996 ammontava a un totale di 22 anni e otto mesi, di cui 14 per l'omicidio di Custra e il resto per altri atti violenti compiuti con le Formazioni Comuniste Combattenti, un gruppo armato di estrema sinistra.

La decisione della Corte d’Assise arriva in un periodo in cui l'Italia sta rivedendo il suo approccio verso gli ex militanti di gruppi estremisti. Con la crescente attenzione sui diritti umani e la giustizia riparativa, questo caso potrebbe aprire il dibattito su come trattare le persone coinvolte in conflitti ideologici del passato, in particolare in un contesto di aumentata polarizzazione politica. Cosa significa realmente questa estinzione della pena per il nostro paese e per coloro che sono stati colpiti dalle violenze degli anni '70 e '80? La società italiana è pronta a fare i conti con il suo passato?