Scienza

Rischi, energia, etica e noia: L'esperto analizza DeepSeek

2025-04-06

Autore: Luca

L'innovazione nel campo dell'intelligenza artificiale prende nuova forma con DeepSeek, un'app che ha già destato enormi entusiasmi e preoccupazioni dal suo lancio il 20 gennaio. Considerata la più scaricata sull'Apple Store negli Stati Uniti, questa startup cinese sembra aver scalato le vette della popolarità, ma con lo stesso passo ha sollevato interrogativi sulla concorrenza sleale e sulla proprietà intellettuale.

Recentemente, il Fattoquotidiano.it ha intervistato Emanuele Rodolà, professore di informatica presso la Sapienza Università di Roma. La sua ricerca si concentra su modelli neurali e apprendimento multimodale, e Rodolà è attivamente coinvolto in comitati scientifici di rilevanza internazionale. In questa intervista, l’argomento principale è la presunta violazione dei diritti di proprietà intellettuale da parte di DeepSeek, accusata da OpenAI di utilizzare tecniche di distillazione per addestrare la propria intelligenza artificiale a basso costo, suscitando il dibattito sull’effettivo uso dei dati e delle tecnologie.

Il professor Rodolà spiega che la distillazione è un metodo per trasferire conoscenze da modelli complessi a versioni più leggere, rendendo l'addestramento meno costoso. Tuttavia, l’innovazione principale di DeepSeek risiede nella sua capacità di sviluppare ragionamenti avanzati già in fase di training, il che rappresenta un notevole progresso rispetto a modelli precedenti.

Uno dei temi centrali dell’intervista riguarda l’impatto ambientale e il consumo di energia dell'intelligenza artificiale, con stime che indicano che entro il 2030 il settore potrebbe consumare l'8% dell'energia elettrica degli Stati Uniti e il 5% in Europa. Il professor Rodolà sottolinea che ciò contrasta con gli obiettivi ambiziosi del Green Deal europeo, il quale mira a una sostanziale riduzione dei consumi energetici.

Rodolà mette in evidenza che la crescente richiesta di potenza computazionale per addestrare modelli ai livelli più elevati, paradossalmente, potrebbe stimolare il mercato delle tecnologie occidentali. Le aziende dovranno dopotutto adattarsi a questa nuova richiesta, continuando a investire in chip e infrastrutture ad alte prestazioni.

Un aspetto spesso trascurato dell'intelligenza artificiale è l’etica. Con la società che diventa sempre più consapevole dei rischi connessi all’uso di IA, la comunità scientifica sta lavorando per stabilire linee guida etiche più rigorose, inclusa la classificazione delle tecnologie in base al loro impatto.

Infine, Rodolà affronta la questione della 'noia' nell'IA, un fenomeno poco discusso ma fondamentale. Se i modelli di IA vengono addestrati in modo errato, possono entrare in uno stato di ‘mode collapse’, dove ripetono le stesse informazioni invece di generare risposte fresche e diversificate. Questo porta a un’IA prevedibile e meno interessante, un rischio che i ricercatori devono affrontare per garantire che l'innovazione rimanga creativa e imprevedibile.

In sintesi, DeepSeek non solo è una nuova frontiera nell'IA, ma rappresenta anche una sfida significativa per il futuro dell'energia, dell'etica e dell'efficacia dell’intelligenza artificiale. Dobbiamo quindi rimanere vigili e proattivi nel mantenere un equilibrio tra le enormi potenzialità di queste tecnologie e le loro problematiche intrinseche.