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Rivelazioni choc: la Russia pronta a lanciare attacchi nucleari sin dall'avvio della guerra

2024-11-26

Autore: Matteo

Vladimir Putin ha sempre considerato l'opzione nucleare fin dall'inizio del conflitto in Ucraina. Lo svelano le dichiarazioni di un disertore russo che ha servito in una base strategica nucleare. Il giorno dell'invasione, il 24 febbraio 2022, le forze nucleari russe sono state messe in stato di massima allerta per la prima volta al di fuori di esercitazioni. "Eravamo pronti per un attacco nucleare", ha rivelato Anton, ex ufficiale delle forze strategiche russe, in un'intervista esclusiva.

Tre giorni dopo l'inizio dell'invasione, Putin comunicò che le forze di deterrenza nucleare erano in "modalità speciale di combattimento". Anton racconta che gli venne impartito un "ordine criminale" di condurre esercitazioni in cui i civili ucraini erano definiti nemici da "distruggere". A causa del suo rifiuto di partecipare a tale propaganda, fu successivamente trasferito in una brigata d’assalto regolare.

Grazie all'assistenza di "Idite Lesom", un'organizzazione che aiuta i disertori, riuscì a lasciare il Paese, un gesto significativo considerando che circa 350 soldati chiedono aiuto ogni mese.

Le responsabilità di Anton includevano la sorveglianza delle armi nucleari, con accesso limitato alle informazioni, in un ambiente isolato e controllato. "Era una società chiusa, dovevi pianificare in anticipo per far entrare i tuoi genitori", ha spiegato.

La Russia vanta un arsenale nucleare impressionante, con circa 4.380 testate nucleari operative, secondo la Federazione degli Scienziati Americani. Di queste, circa 1.700 sono pronte all'uso. Anton ha chiarito che le forze nucleari dispongono anche di testate "non strategiche", potenzialmente utilizzabili in caso di conflitto. "L'arsenale russo è ben mantenuto e non si ferma neanche per un momento", ha sottolineato, sfatando l'idea che le armi siano obsolete.

Queste rivelazioni gettano luce su un aspetto inquietante della guerra in Ucraina, sollevando interrogativi sul futuro della sicurezza globale e sulla stabilità di una regione già segnata da conflitti e tensioni.