Le forze armate russe hanno effettuato un attacco aereo su Kiev, giustificandolo come una "risposta diretta" ai presunti bombardamenti ucraini con missili Atacms e Storm Shadow sulla regione di Rostov sul Don. Questo attacco ha sconvolto la capitale ucraina e riacceso le tensioni in un conflitto già teso.

Nel dettaglio, il ministero della Difesa russo ha affermato di aver colpito obiettivi strategici tra cui un centro di comando dei servizi di sicurezza ucraini e un ufficio di progettazione missilistica, oltre a diverse posizioni dei sistemi di difesa aerea "Patriot". Tuttavia, queste affermazioni non sono state verificate da fonti indipendenti, il che solleva interrogativi sulla veridicità delle dichiarazioni russe.

In seguito all'attacco, un bilancio iniziale ha confermato la morte di almeno una persona a Kiev, con il capo dell'amministrazione regionale, Serhyi Popko, che ha fornito le ultime notizie in merito. Il sindaco Vitaly Klitchko ha aggiunto che almeno due persone sono rimaste ferite e sono state trasferite in ospedale per ricevere cure. Le esplosioni hanno causato una pioggia di detriti, incendiando edifici e veicoli, tra cui la storica chiesa cattolica romana di San Nicola, che ha subito danni significativi.

Questo attacco segna un aumento nell'intensità delle ostilità in un conflitto che sembra non avere fine. La popolazione di Kiev, già oppressa dalla guerra, si è ritrovata nuovamente sotto attacco, e cresce la paura per la sicurezza in città. La comunità internazionale continua a monitorare la situazione con preoccupazione, chiedendo una de-escalation e la ricerca di una soluzione pacifica.