Russia, "massiccio attacco di droni": un incendio devastante scuote Rostov
2024-11-29
Autore: Francesco
La notte scorsa, la Russia ha abbattuto ben 47 droni d'attacco lanciati dall'Ucraina, con il focus principale sulla regione di confine di Rostov. Secondo il ministero della Difesa russo, i sistemi di difesa antiaerea hanno neutralizzato 29 droni nella sola Rostov, che è il quartier generale delle operazioni militari russe in Ucraina.
Purtroppo, questo attacco ha portato anche a un grave incendio in un'area industriale nel distretto di Kamensky, dove oltre 100 vigili del fuoco sono stati mobilitati per contrastare le fiamme. Il governatore locale, Yuri Slyusar, ha descritto l'evento come un "massiccio attacco di droni".
Nel frattempo, un attacco ucraino nella regione di Odessa ha causato sette feriti e ha danneggiato gravemente edifici residenziali, strutture non residenziali, veicoli e infrastrutture portuali e di trasporto. Questi eventi evidenziano l'intensificarsi del conflitto tra le due nazioni, già segnato da mesi di violenze.
Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha commentato la situazione globale, esprimendo il desiderio di una pace giusta per l'Ucraina. Durante un'intervista, ha enfatizzato la necessità di un cessate il fuoco che non comprometta la libertà del paese.
Tajani ha anche menzionato una possibile conferenza di pace che includerebbe, oltre a Russia e Ucraina, paesi come la Cina, l'India e il Brasile, per cercare di giungere a un accordo duraturo.
Intanto, in un contesto di crescente tensione, i discorsi attorno alle armi avanzate come il super-missile Oreshnik, descritto come paragonabile a un'arma nucleare, sollevano inquietudini sulla possibilità di una nuova escalation del conflitto.
La comunità internazionale osserva con grande preoccupazione gli sviluppi, mentre i leader cercano una via d'uscita da questa crisi giunta a un livello 'tremendo'. Gli analisti avvertono che una sconfitta di Kiev non farebbe altro che avvalorare la narrativa russa, confermando la pericolosa idea che la forza possa decidere le sorti della politica globale.