
Sanità in crisi: liste d'attesa in aumento nonostante i fondi non spesi
2025-04-06
Autore: Giovanni
Cittadini in attesa e pazienti frustrati. Il panorama della sanità italiana è allarmante, con le liste d'attesa che sembrano non accorciarsi nonostante i fondi stanziati per risolvere il problema. Solo il 24% delle risorse assegnate alle Regioni, pari a circa 323 milioni di euro su oltre 1,3 miliardi, è stato utilizzato a tal fine. In un contesto in cui i cittadini attendono mesi per ricevere cure e prestazioni, la situazione è diventata insostenibile.
Secondo un'indagine condotta dai NAS, il 25% delle strutture sanitarie non rispetta i tempi di erogazione dei servizi, aggravando ulteriormente la crisi. La responsabilità di questi fallimenti sembra ricadere principalmente sulle Regioni, con il Ministero della Salute che accusa i governatori di non implementare adeguatamente le riforme necessarie.
Orazio Schillaci, Ministro della Salute, ha inviato una lettera ai presidenti delle Regioni sottolineando che le carenze nel sistema non sono dovute a mancanza di fondi, ma a una "volontà politica" di non affrontare il problema. Ha evidenziato l'importanza dell'adozione di misure come il Centro unico per le prenotazioni e la collaborazione con il settore privato per garantire tempestività nelle cure.
Le Regioni, dal canto loro, difendono la loro posizione, lamentando la mancanza di risorse e la necessità di attuare una riforma completa che includa i medici di base e i decreti attuativi. Tuttavia, il ministro ha ribadito la necessità di una collaborazione attiva per affrontare le problematiche di accesso alle cure e ridurre le lunghe liste d'attesa, che rappresentano un vero e proprio scoglio per la popolazione italiana.
"Non possiamo più ignorare questa crisi. È un diritto fondamentale che deve essere garantito a tutti", ha dichiarato Schillaci, aggiungendo che incontrerà nuovamente i governatori per capire se ci sia necessità di ulteriori fondi o chiarimenti. La Corte dei Conti, nel frattempo, ha confermato che dal 2020 al 2021 sono stati stanziati oltre 2 miliardi di euro specificatamente per il taglio delle liste d'attesa, ma il loro utilizzo rimane insufficiente e spesso inefficace.
Cosa accadrà adesso? La salute dei cittadini è in gioco e la situazione deve essere risolta al più presto, prima che sia troppo tardi. È tempo di agire con decisione affinché i diritti dei cittadini non vengano compromessi ulteriormente.