Salute

Sanità in Sardegna: Blocchi di Esami e Analisi Convenzionate! Un Rivoluzionario Cambiamento che Colpirà i Pazienti!

2024-10-01

Nuove restrizioni per i pazienti in Sardegna

Nuove restrizioni stanno per colpire i pazienti oristanesi e sardi, specialmente quelli che non possono permettersi di pagare per l'assistenza sanitaria di cui hanno diritto, alla quale già contribuiscono con le loro tasse. La Regione Sardegna ha recentemente annunciato un drastico taglio ai budget delle strutture convenzionate per quest’anno, portando a delle conseguenze preoccupanti per la salute pubblica.

L'impatto sulla sanità privata

L’Ares, l’Azienda regionale per la salute della Sardegna, ha informato che i centri sanitari privati hanno superato il limite di spesa imposto per il 2024. Questo significa che chi ha bisogno di esami radiologici, prelievi di sangue, terapie di riabilitazione o visite specialistiche dovrà ora affrontare costi a pagamento.

Caso emblematico: Studio radiologico Coinu

Un esempio di questa situazione è lo studio radiologico Coinu di Nuoro, che ha già deciso di sospendere l'accettazione delle impegnative a causa di un ridimensionamento del 50% del proprio budget per esami radiologici. "L'Ares ci ha notificato in modo inaspettato che abbiamo superato il nostro tetto di spesa" spiega un portavoce dello studio, aggiungendo che il budget è stato dirottato ad un’altra struttura situata in provincia diversa.

Effetti su tutti i pazienti sardi

Questa decisione non riguarda solo nuoresi, ma avrà effetti significativi su tutti i pazienti sardi, a fronte di una situazione di emergenza nel settore della sanità pubblica. La prospettiva di un contenzioso tra il sindacato di categoria e la Regione è sempre più concreta, con molti centri privati che potrebbero adottare misure simili, aggravando ulteriormente la situazione.

Le critiche di Confapi Sanità Sardegna

Paolo Deriu, presidente di Confapi Sanità Sardegna, critica pesantemente l’iniziativa dell’Ares: "Non comprendiamo la logica dietro a questa decisione. I nostri centri sono fondamentali per la sanità in Sardegna; forniamo circa il 65% delle prestazioni specialistiche, ma costa solo il 2% della spesa sanitaria totale. Questa mossa non fa altro che aumentare le liste d'attesa per chi ha bisogno di cure".

Prossima riunione e dibattito sul nomenclatore tariffario

La questione sarà affrontata nella prossima riunione della commissione paritetica tra i rappresentanti sindacali e la Regione, dove si allargherà il dibattito sul nuovo "nomenclatore tariffario" che potrebbe ulteriormente ridurre i rimborsi per le prestazioni effettuate. Per esempio, il costo del rimborso per una radiografia del torace potrebbe scendere da 19 a 15 euro, mentre una TAC, attualmente rimborsata a 190 euro, potrebbe ridursi a soli 70 euro.

Una crisi sanitaria senza precedenti

Sono cifre che non riflettono i costi reali cui devono far fronte le strutture per fornire i servizi essenziali, e le richieste del sindacato per formare una commissione di esperti per valutare queste tariffe non hanno ancora trovato accoglimento presso le autorità regionali.

Queste modifiche più che mai risuonano come un campanello d’allerta per i pazienti sardi, costretti a fronteggiare una crisi sanitaria senza precedenti e a lottare per ottenere quel che è loro diritto. Rimanete sintonizzati per aggiornamenti su questa situazione che potrebbe cambiare radicalmente il panorama della sanità in Sardegna!