SANITÀ: L'INFERNO DEGLI SPRECHI, 30 MILIARDI IN FUMO!
2024-11-17
Autore: Giulia
Negli ultimi anni, il dibattito sui finanziamenti della sanità pubblica si è intensificato, suscitando opinioni contrastanti tra politici e cittadini. Molti chiedono più risorse, ma è fondamentale scrutinare se e come queste vengano spese. Non parliamo solo di brutte cronache legate alla malasanità, ma di un problema sistemico di risorse sprecate, stimate tra i 25 e i 30 miliardi di euro ogni anno. Un costo incredibile che colpisce il benessere della popolazione.
Un aspetto critico è rappresentato dall'inefficienza nell'uso di tali fondi. Esempi emblematici si trovano nei costi variabili dell'acquisto di siringhe e vaccini durante la pandemia, dove diverse regioni e nazioni hanno pagato prezzi disparati per la stessa materia. Ma ciò che emerge è un quadro globale e complesso, fatto di inefficienze che si traducono in spese inutili, dannose e, in ultima analisi, letali.
Dal punto di vista delle sei categorie individuate da GIMBE, il sovrautilizzo di interventi inefficaci rappresenta il 26% dello spreco totale, seguito dal sottoutilizzo di trattamenti appropriati (12%) e da un inadeguato coordinamento dell’assistenza (10%). La realtà è che si spende tanto per servizi che non portano beneficio ai cittadini, mentre l'accesso a cure necessarie è ostacolato. Questa situazione è aggravata dall'eccesso di medicalizzazione e dalla sovrapposizione dei servizi sanitari.
Secondo Cittadinanzattiva, oltre alle problematiche già menzionate, si sottolinea anche il grave problema della mancata innovazione e l'inefficienza nella gestione delle risorse, un’urgenza che necessita attenzione immediata. Ma perché nonostante ciò, gli importanti sprechi non meriterebbero maggiore attenzione da parte dei decisori di politica sanitaria?
Un aspetto inquietante è che, mentre i cittadini continuano a soffrire le conseguenze di queste inefficienze, i politici spesso si concentrano su lamentele e richieste di ulteriore finanziamento senza affrontare il problema degli sprechi già esistenti. L'approccio di "più soldi, più servizi" non è sostenibile se non è accompagnato da una rigorosa ristrutturazione e valutazione dell'uso attuale delle risorse.
La reale sfida è che, se non si controllano e riducono gli sprechi, ogni nuovo finanziamento finirebbe per alimentare il circolo vizioso dell'inefficienza. È necessaria una strategia complessiva volta a mappare e affrontare questi sprechi, partendo da un cambiamento culturale che promuova la trasparenza e la responsabilità in ambito sanitario.
La salute di tutti noi dipende da una sanità più efficace e responsabile. È il momento di chiedere un cambiamento e di fare pressione affinché a questi temi venga data la giusta priorità!