
Sanzioni ai magistrati "schierati", Nordio: "Ci pensiamo da tempo". E sulle critiche Anm: "Litania petulante"
2025-03-24
Autore: Francesco
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha recentemente affrontato le polemiche riguardanti il comportamento di alcuni magistrati, affermando: "È una riflessione che stiamo facendo da tempo sull’opportunità che alcuni magistrati si esprimano in termini rudi e aggressivi, come purtroppo è avvenuto anche di recente, nei confronti di membri del governo, e su quali possano essere le conseguenze". Durante un'apparizione a Cinque minuti su Rai 1, Nordio ha confermato di voler introdurre un nuovo illecito disciplinare per i magistrati che comprometterebbero "il prestigio e il decoro" dell’ordine giudiziario.
Questa proposta ha generato preoccupazioni tra i rappresentanti di giudici e pubblici ministeri, i quali sostengono che potrebbe limitare la partecipazione delle toghe al dibattito pubblico. Nonostante ciò, il ministro ha chiarito che la questione non è attualmente all’ordine del giorno e che non esiste ancora un disegno di legge formalizzato.
Riguardo alle nuove normative sulle intercettazioni, Nordio ha risposto alle critiche del segretario dell’Anm, Rocco Maruotti, riguardo la "tagliola" di 45 giorni, definendo le sue affermazioni "assolutamente inesatte". Secondo il ministro, le intercettazioni potranno essere prorogate quando emergeranno indizi concreti, a differenza dell'approccio attuale, che a volte risulterebbe eccessivamente prolisso.
In merito alla tanto discussa separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, Nordio ha liquidato le preoccupazioni di Maruotti, definendole "una vecchia litania petulante". Ha sottolineato che la separazione delle carriere è una prassi comune in tutti i Paesi democratici con un processo accusatorio, come quello introdotto in Italia nel 1988. Il ministro ha rivendicato la necessità di un sistema giuridico più efficiente e ha invitato a riconsiderare le posizioni critiche nei confronti della riforma proposta.