Sardegna, omicidio Francesca Deidda: il marito confessa dopo mesi di silenzio
2024-11-21
Autore: Giulia
Igor Sollai, 43 anni, è attualmente detenuto con accuse gravissime di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere, dopo aver assassinato e nascosto il corpo della moglie, Francesca Deidda. La confessione di Sollai arriva dopo oltre sei mesi di dichiarazioni di innocenza. La 42enne era misteriosamente scomparsa da San Sperate, un piccolo comune a circa venti chilometri da Cagliari, il 10 maggio scorso. I suoi resti sono stati rinvenuti il 18 luglio, all'interno di un borsone abbandonato nelle campagne tra Sinnai e San Vito, lungo la vecchia statale 125.
Sollai è in carcere dal 8 luglio, dieci giorni prima del ritrovamento del cadavere della moglie. Secondo l'autopsia, Francesca sarebbe stata uccisa nel sonno, sul divano di casa, con numerosi colpi alla testa inferti con un oggetto contundente. Già prima della confessione, il pubblico ministero Cocco aveva accumulato prove schiaccianti contro Sollai, tra cui testimonianze e tracciati satellitari delle sue vetture, che avevano frequentemente fatto tappa nei pressi del luogo del ritrovamento. Inoltre, sono emerse evidenze da controlli su telefoni e computer, così come acquisti di piante vicino al corpo, inequivocabilmente attribuiti a Sollai. Il movente dell'omicidio si sarebbe basato sulla sua relazione extraconiugale e il potenziale guadagno di un'assicurazione sulla vita da circa 100.000 euro, stipulata insieme alla moglie.
Il 18 novembre, la Corte di Cassazione ha deciso di mantenere in carcere Sollai, ora colpevole confesso; il ricorso presentato dalla difesa è stato rigettato. I giudici hanno ritenuto consistenti gli indizi di colpevolezza emersi e hanno sottolineato il pericolo di una possibile fuga e di inquinamento delle prove. Questo inquietante caso ha suscitato un ampio dibattito sull'efficacia della giustizia e sul tema della violenza domestica in Italia, sollevando interrogativi sulla protezione delle vittime e sulle misure da adottare per prevenire simili tragedie.