Scala: La Prima al femminile chiede pace, ma pioggia di 'buu' per la soprano russa
2024-12-07
Autore: Maria
Alla Scala, Liliana Segre fa il suo trionfale ingresso per la seconda volta, occupando il palco centrale al posto del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, attualmente a Parigi per la riapertura di Notre-Dame. Accanto a lei, il presidente del Senato Ignazio La Russa e il sindaco Giuseppe Sala hanno occupato i lati del palco, accompagnati dalle rispettive consorti. La Russa ha scherzosamente notato la loro coincidenza di posizionamento per il secondo anno consecutivo, esprimendo la propria stima nei confronti di Segre.
L'atmosfera d'eccezione non si limita alla politica; il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, presente per la sua prima inaugurazione della stagione, ha evidenziato l'importanza della cultura nel promuovere messaggi di pace in un contesto di conflitti globali.
Il tema della pace è stato centrale durante la serata, segnala il sovrintendente Dominique Meyer. Ha espresso la sua preoccupazione per il crescente numero di guerre nel mondo, sottolineando come ogni piccola conquista di pace sia una vittoria per l'umanità. Anche l'attore Pierfrancesco Favino ha confermato che "la musica rappresenta pace".
Tuttavia, la serata è stata segnata da una controversia: fischi e 'buu' hanno accolto la soprano russa Anna Netrebko, una reazione che Meyer ha definito "ridicola". Ha sottolineato che Netrebko è un'artista di grande valore e che è ingiusto non applaudire le sue capacità uniche.
La serata ha visto la presentazione de 'La Forza del Destino' di Giuseppe Verdi, un'opera che ha ricevuto oltre 12 minuti di applausi da un pubblico entusiasta, con molti artisti, tra cui Anna Netrebko (Leonora) e Ludovic Tézier (Carlo), accolti calorosamente. Nonostante il tumulto, la musica ha predominato, relegando le contestazioni a un ruolo secondario.
La Prima di quest’anno è stata anche caratterizzata da un appello: "Salvate Sant'Agata", la villa di Verdi ora in vendita a causa di dispute tra gli eredi. Il sottosegretario alla Cultura ha assicurato che il governo è coinvolto nel tentativo di preservarla.
A livello di messa in scena, la regia di Leo Muscato ha saputo rappresentare magistralmente il dramma di guerra, amore e morte che permea l'opera, utilizzando un’unica scenografia rotante per simulare 'la ruota del destino'. Quattro atti che attraversano epoche diverse culminano in una riflessione sui conflitti attuali, evidenziando il messaggio pacifista di Verdi.
Questo riadattamento, unito a costumi storici che coprono secoli di storia, ha reso l'opera particolarmente rilevante in un momento di instabilità mondiale. La denuncia del patriarcato, una tematica universale e attuale, si riflette nel tormentato viaggio di Leonora e Alvaro, offrendo spunti per riflessioni profonde sul ruolo delle norme sociali nella vita individuale.
In conclusione, 'La Forza del Destino' non è solo un'operazione culturale; è un manifesto per la pace e la giustizia sociale, ripetutamente richiesto dalla rabbia e dall'indignazione della società attuale, rendendo questa inaugurazione un prezioso spunto di meditazione per tutti.