Finalmente ci siamo! Il 18 ottobre a Roma si terrà uno sciopero nazionale unitario del settore automotive, un evento senza precedenti che segna un momento critico nella crisi di Stellantis. Un tempo, i sindacati erano uniti sotto la guida di Sergio Marchionne, ma oggi Fiom, Uilm e Fim tornano insieme in piazza dopo un primo assaggio ad aprile a Torino.

La manifestazione avrà luogo in Piazza del Popolo e vedrà la partecipazione non solo degli operai di Stellantis, ma anche dei lavoratori dell'indotto che condividono un destino comune. La crisi è palpabile: la produzione è in perdita e la filiera della componentistica sta soffrendo in modo significativo, con riflessi pesanti sull'intero settore.

I segretari dei sindacati sono chiari: "La situazione è sempre più preoccupante". Con 200.000 posti di lavoro a rischio e ammortizzatori sociali in esaurimento, i numeri parlano da soli: nel primo semestre del 2023 sono state prodotte il 25% di auto in meno rispetto all'anno precedente.

Ma non è finita qui! I segretari avvertono che le recenti notizie da Germania e Belgio, in particolare quelle relative a Volkswagen, potrebbero innescare un terremoto in tutto il settore automotive europeo. Nel frattempo, Stati Uniti e Cina continuano a investire pesantemente nella loro industria, mentre Stellantis sembra ritirarsi dall'Italia, con il futuro della gigafactory di Termoli in dubbio.

Il governo era intervenuto promettendo un piano d'azione per raggiungere il milione di vetture all'anno, ma gli stimoli ai produttori non hanno prodotto risultati e la strategia di Carlos Tavares è stata accusata di essere una "fuga" dall'Italia. I sindacati insistono sulla necessità di un intervento diretto dalla presidente Giorgia Meloni e chiedono che venga convocato Tavares a Palazzo Chigi.

Il rischio di perdere il settore automotive non è solo una minaccia per l'industria automobilistica, ma potrebbe portare l'Italia a perdere la sua identità industriale. I segretari dei metalmeccanici chiedono urgenti interventi strategici da parte dell'Unione Europea e un impegno concreto da parte di Stellantis per garantire un futuro sostenibile a tutti i lavoratori. Senza un intervento decisivo, l'industria automobilistica italiana potrebbe trovarsi in un destino inesorabile, e i cittadini invitano tutti a partecipare alla manifestazione di protesta per difendere il futuro della produzione e dell'occupazione nel Paese.