A Roma, il giudice ha deciso per gli arresti domiciliari di Tiziano Lovisolo, un anarchico di 24 anni originario delle Marche, coinvolto in violenti scontri durante una manifestazione pro-Pal. Sabato scorso, Lovisolo è stato arrestato e oggi il giudice ha convalidato la misura cautelare a suo carico, nonostante la Procura avesse richiesto il carcere, a causa delle accuse di lesioni gravi e resistenza a pubblico ufficiale.

Lovisolo, assistito dall’avvocato Caterina Calia, era presente alla manifestazione insieme a un’amica. Durante gli scontri, che si sono verificati nella zona della Piramide Cestia, avrebbe colpito un agente, causandogli una frattura al bacino. Le lesioni inflitte all'agente sono state valutate con una prognosi superiore ai trenta giorni. In aula, il giovane ha dichiarato di aver tentato di allontanarsi dalla manifestazione, ma di essersi trovato bloccato in mezzo ai tafferugli: “Quando ho visto che la situazione stava degenerando, ho tentato di uscire, ma i varchi erano chiusi. Mi sono trovato nei tafferugli e sono stato malmenato dalle forze dell’ordine ma non ho aggredito nessuno” ha affermato.

All'uscita dal tribunale, Lovisolo è stato accolto da un centinaio di sostenitori che hanno applaudito e hanno scandito lo slogan: 'La nostra passione per la libertà è più forte di ogni autorità'. La misura degli arresti domiciliari è stata disposta sulla base di prove significative, tra cui video dell'accaduto. L'udienza successiva per Lovisolo è stata fissata per il 14 novembre prossimo, e ci si aspetta un seguito di proteste da parte dei movimenti anarchici e di sinistra, che condannano l'uso della violenza da parte delle forze dell'ordine e chiedono la liberazione del giovane. Questo evento ha sollevato interrogativi sulla gestione delle manifestazioni e sul diritto di espressione in un clima politico sempre più teso.