Scienza

Scoperta rivoluzionaria: Un semplice prelievo di sangue per la diagnosi precoce dell'Alzheimer a Chieti!

2024-12-12

Autore: Giulia

Finalmente una speranza per le famiglie! Presso la clinica neurologica dell'ospedale "SS. Annunziata" di Chieti, è possibile effettuare un innovativo test attraverso un semplice prelievo di sangue per identificare se un paziente sta sviluppando l'Alzheimer. Questo test, combinato con valutazioni neurologiche, neuropsicologiche e strumentali, permette di determinare la causa della perdita di memoria, aprendo nuove porte nella galassia delle demenze.

Il test è reso possibile grazie a un avanzato sistema a chemiluminescenza acquisito dall'Università d'Annunzio, il quale analizza il plasma per misurare due proteine cruciali: Beta amiloide e Tau. Una bassa concentrazione di Beta amiloide e un alto livello di Tau possono indicare già le prime fasi dell'Alzheimer. Questo test offre una diagnosi rapida e accurata, fondamentale per la scelta di terapie mirate che possono migliorare la qualità della vita.

Il Professor Stefano Sensi, direttore della clinica neurologica e docente presso l'università D'Annunzio, ha sottolineato l'importanza di questa metodologia. Attraverso il dosaggio di queste proteine, ci troviamo dinanzi a un'opportunità senza precedenti per la medicina di precisione. Il test ha una percentuale di accuratezza del 90%, e conoscere in anticipo i valori delle proteine può evitare ai pazienti procedure invasive e costose, come la puntura lombare, che attualmente sono considerate i "gold standard" per la diagnosi dell'Alzheimer.

Ma le buone notizie non finiscono qui! Sensi sta anche lavorando su nuovi farmaci specifici per l'Alzheimer e su protocolli avanzati di riabilitazione, come la stimolazione magnetica transcranica, che, se applicati nelle fasi iniziali del deterioramento cognitivo, possono contrastare il declino neurodegenerativo.

In un contesto in cui la demenza sta diventando una delle maggiori sfide sanitarie del nostro tempo, questo test non è solo un traguardo scientifico ma una vera e propria rivoluzione per l'approccio alla cura dei pazienti e delle loro famiglie. La speranza è che, con tali progressi, si possa finalmente arginare e, chissà, un giorno, trovare una cura per questa malattia devastante!