Scienza

Scoperte straordinarie: embrioni fossili di oltre 500 milioni di anni in Cina

2024-12-28

Autore: Marco

Un gruppo di ricercatori cinesi ha fatto una scoperta eccezionale: piccoli embrioni fossili di organismi misteriosi risalenti a più di 500 milioni di anni fa, precisamente all'inizio del Cambriano, un periodo cruciale per la biodiversità sulla Terra. Queste creature, dalla forma unica a sacco, fanno parte del clade degli Ecdysozoa, un vasto gruppo di invertebrati che include insetti, crostacei e altre forme di vita, tra cui anche animali estinti come i trilobiti. I sette esemplari rinvenuti nella formazione paleontologica di Kuanchuanpu, situata nella provincia dello Shaanxi, potrebbero rappresentare le forme ancestrali degli Ecdysozoa, che si sono successivamente evoluti dando origine a una varietà incredibile di organismi.

La formazione Kuanchuanpu è rinomata per la conservazione di fossili risalenti ai primordi della vita multicellulare. I tessuti molli di questi embrioni, che misurano tra i 730 micrometri e un millimetro, sono stati sostituiti da minerali di calcio e fosfato, consentendo una straordinaria conservazione in 3D. Questo fornisce un'insight senza precedenti su organismi che abitavano le acque primordiali circa 535 milioni di anni fa, durante il Fortuniano, il primo periodo del Cambriano. Sebbene la vita sia apparsa sulla Terra circa 3,7 miliardi di anni fa con microbi unicellulari, il Cambriano ha segnato una vera e propria esplosione di diversità biologica, con l'emergere di importanti gruppi come meduse e spugne.

Questi embrioni, descritti da un team internazionale di ricerca capitanato dagli scienziati dell'Università di Chang'an, sono state studiate in collaborazione con istituti di geologia e paleontologia. Il professor Mingjin Liu e il suo team hanno esaminato profondamente i fossili, recuperati decenni fa, rivelando delle caratteristiche inedite. Oltre alla nota forma a sacco, presentano placche epidermiche denominate scleriti, disposte in modo radiale sulla testa e bilateralmente sulla "coda", indicando una simmetria bilaterale, un segno distintivo che distingue questi organismi da quelli a simmetria raggiata come i ricci di mare.

Un aspetto affascinante è l'assenza di aperture, il che significa che non possedevano una bocca o un ano. Secondo i ricercatori, la loro forma attesta lo stadio di sviluppo in cui sono stati ritrovati. "Le dimensioni relativamente grandi dell'embrione indicano uova ricche di tuorlo e la presenza di cuticola suggerisce che gli embrioni siano in uno stadio avanzato, probabilmente next to hatching," spiegano Liu e collaboratori nel loro studio. Non essendo stati trovati esemplari schiusi, gli scienziati ipotizzano due possibili vie di sviluppo: una diretta, che porterebbe a una forma adulta simile a quella dell'antenato Saccorhytus coronarius, anch'esso rinvenuto in questa formazione, oppure una indiretta che comporterebbe una larva che si nutre di tuorlo dopo la schiusa.

Il Saccorhytus, considerato uno dei più antichi antenati dell'essere umano, non possedeva arti né ano, ma una grande bocca, sfidando le convenzioni su come immaginiamo i primi organismi complessi. Queste scoperte non solo gettano luce sull'origine della vita sulla Terra, ma offrono anche spunti affascinanti per comprendere come organismi così primordiali abbiano dato vita all'incredibile biodiversità che conosciamo oggi.