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Scoperte straordinarie: i reperti archeologici di San Casciano dei Bagni che stanno stupendo il mondo

2024-12-04

Autore: Matteo

Martedì scorso, sono stati presentati al pubblico i recenti e straordinari reperti archeologici rinvenuti nel sito etrusco e romano del Bagno Grande a San Casciano dei Bagni, provincia di Siena, in Toscana. Gli scavi condotti da giugno a ottobre di quest’anno hanno riportato alla luce il temenos, un muro di recinzione che circondava vari edifici, tra cui un tempio dedicato a una vasca sacra. All’interno di questo spazio sacro sono emersi numerosi doni votivi, statue in bronzo, serpenti, migliaia di monete, gioielli d’oro, metalli preziosi, iscrizioni e persino uova perfettamente integre.

La zona del Bagno Grande, storicamente collegata ai Medici, ospita due grandi vasche pubbliche costruite secoli fa vicino a una delle fonti termali locali. Il comune ha acquisito l’area, avviando ufficialmente gli scavi nel 2019, in collaborazione con diverse università e il Ministero della Cultura. Nel 2022, le scoperte di decine di antiche statue di bronzo hanno sorprendentemente riacceso l'interesse per questo sito, tanto che Massimo Osanna, direttore generale Musei, ha dichiarato questa una "scoperta più significativa dai bronzi di Riace". Le recenti scoperte forniscono nuovi indizi sul significato di questo luogo, utilizzato non solo per la cura fisica grazie alla presenza della sorgente termale, ma anche per pratiche di culto e divinazione.

La campagna di scavi del 2024 ha coinvolto circa 80 studenti di archeologia provenienti da università di tutto il mondo e ben 90 specialisti in vari campi, consentendo di esplorare una porzione significativa della vasca più antica, databile tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. Gli scavi hanno rivelato resti di cerimonie religiose, tra cui lucerne, unguentari di vetro e foglie d'oro. Tuttavia, le scoperte più emozionanti sono emerse scavando nel terreno argilloso all'interno della vasca, dove si è riusciti a identificare strati che attestano la funzione cultuale del sito. Questo ha incluso migliaia di frammenti di uova, pigne e rametti decorati.

Tra i reperti più affascinanti spiccano statue in bronzo, tra cui un corpo maschile nudo, un'offerta di Gaio Roscio, vissuto nel I secolo a.C., una statua di una donna in preghiera simile a un'altra scoperta nel 2022 e un figurino di un bambino augure, datato alla fine del II secolo a.C. Questo ultimo ritrovamento è significativo poiché la figura del sacerdote bambino era associata alla divinazione, pratica comune sia tra gli Etruschi che i Romani, i quali credevano di poter leggere il futuro attraverso il loro intervento.

In aggiunta, sono stati trovati vari frammenti di teste votive, braccia e gambe con iscrizioni, strumenti rituali come lucerne e un piccolo toro in bronzo, oltre a 10.000 monete di epoca repubblicana e imperiale, una lussuosa corona e un anello d’oro, gemme e altri preziosi ornamenti. Le iscrizioni, sia in etrusco che in latino, rivelano voti dedicati a diverse divinità, alla fortuna e all’imperatore.

In un'impressionante scoperta a oltre quattro metri di profondità, diversi serpenti in bronzo di varie dimensioni sono stati portati alla luce. Uno di essi, lungo 90 centimetri, è probabilmente un serpente agatodemone, che in greco significa "demone buono", scelto come protettore della sorgente. Secondo quanto affermato dal Ministero della Cultura, questo è il serpente più grande mai rinvenuto. Per Jacopo Tabolli, coordinatore scientifico degli scavi all'Università per Stranieri di Siena, la presenza di serpenti nel sito è la testimonianza di come le persone si recassero a questa fonte non solo per curarsi, ma anche per instaurare un rapporto diretto con la divinità, interrogando il serpente, ovvero la fonte, sugli eventi futuri.