Scienza

Scoperti batteri terrestri nel campione dell'asteroide Ryugu: un mistero che potrebbe cambiare tutto!

2024-11-29

Autore: Alessandra

La scoperta di vita oltre la Terra sarebbe una delle notizie più strabilianti nella storia dell'umanità. Gli scienziati si dedicano alla ricerca di forme di vita microscopica come batteri, ma la preoccupazione principale è di evitare la contaminazione di luoghi che potrebbero essere i luoghi di nascita di vita extraterrestre. Come può l'umanità separare ciò che è terrestre da ciò che viene da un altro mondo? Un recente studio ha portato alla luce un caso inquietante, analizzando un campione prelevato dall'asteroide Ryugu durante la missione Hayabusa 2.

Il titolo dello studio, "Rapid colonization of a space-returned Ryugu sample by terrestrial microorganisms", mette in evidenza la contaminazione di un campione proveniente dall'asteroide Ryugu da parte di batteri terrestri. I ricercatori avvertono che "la presenza di microrganismi all'interno dei meteoriti è stata utilizzata come prova per la vita extraterrestre; tuttavia, il rischio di contaminazione terrestre rende le loro conclusioni altamente discusse". Prima di lasciarci trasportare dall'entusiasmo per una possibile vita extraterrestre, dobbiamo essere certi che non si tratti di contaminazione terrestre!

I batteri incriminati sono stati identificati nel campione A0180, che è una particella di regolite grande circa 1 mm. Durante gli esperimenti, i batteri si sono sviluppati in forme filamentose. Nonostante gli sforzi per mantenere ogni campione sterile, la vita trova sempre un modo per manifestarsi. Sebbene non sia stata confermata l'esatta identità del microorganismo, il Bacillus subtilis è considerato il principale sospettato. Le cellule presentavano anomalie morfologiche a causa dello stress ambientale, un fenomeno affascinante che potrebbe darci indizi su come la vita possa resistere in condizioni estreme.

Stando ai dati dello studio, il tasso di generazione dei batteri era di 5,1 giorni, un'interessante informazione che dimostra quanto la vita possa adattarsi. È stato osservato che la contaminazione sembra essere avvenuta durante la manipolazione del campione per le analisi. Una volta che i batteri sono stati rimossi, non sono riapparsi, segno della loro vulnerabilità alle interferenze ambientali.

Il campione è stato analizzato utilizzando strumenti scientifici all'avanguardia, come i microscopi elettronici a scansione Hitachi TM4000+ e Hitachi S4700. Questi strumenti hanno messo in evidenza strutture cilindriche ricche di carbonio che si trovavano sia sulla superficie del campione che all'interno della sua matrice.

Il dato più sorprendente proviene dalla tomografia computerizzata a raggi X: prima della preparazione del campione, non c'era alcuna traccia di filamenti organici evidenti, il che solleva ulteriori domande sulla natura della contaminazione.

Inizialmente, gli scienziati hanno considerato varie fonti potenziali di contaminazione, come capelli umani e fibre di vestiti, ma nessuna di queste corrispondeva alle caratteristiche riscontrate. Anche se non è stato possibile identificare concretamente i microrganismi attraverso il sequenziamento del DNA, l'ipotesi del Bacillus subtilis rimane piuttosto plausibile.

Concludendo, questa scoperta non solo alimenta le teorie sulla vita extraterrestre, ma pone anche interrogativi cruciali sulla contaminazione dei campioni spaziali. L'umanità si trova di fronte a una sfida senza precedenti: come possiamo studiare l'universo senza portare con noi i nostri batteri? La scienza come la conosciamo potrebbe essere sul punto di affrontare una rivoluzione!