Finanze

Scoperto un cartello sul riciclo: multe miliardarie per 15 Case auto e Acea

2025-04-02

Autore: Francesco

In un'azione decisiva contro le pratiche anticoncorrenziali nel settore automobilistico, la Commissione Europea ha inflitto una multa record di 458 milioni di euro a 15 Case automobilistiche e all'Associazione europea dei produttori di automobili (Acea). Questa sanzione ha avuto origine dalla scoperta di un cartello attivo per oltre 15 anni, riguardante il riciclo dei veicoli a fine vita (End-of-Life Vehicles, ELV). Questo episodio ha sollevato gravi interrogativi sulla trasparenza delle pratiche di riciclo e ha messo in evidenza la necessità di pratiche più sostenibili nel settore automotive.

Cartello attivo dal 2002 al 2017

Il cartello ha operato dal 29 maggio 2002 al 4 settembre 2017, coinvolgendo 16 Case auto tra cui il colosso Mercedes-Benz. L'accordo illecito aveva come scopo principale quello di evitare di pagare i demolitori per la lavorazione dei veicoli, sostenendo che il riciclo fosse economicamente vantaggioso. Questa manovra ha creato un forte impatto negativo su chi si occupa di smaltimento e riciclo, riducendo i costi per i produttori a scapito dell'ambiente.

Le aziende coinvolte, oltre a non remunerare adeguatamente i demolitori, hanno anche condiviso informazioni sensibili riguardanti i loro contratti e coordinato le loro azioni sul mercato. Ciò includeva un accordo esplicito di non comunicare ai consumatori l'effettivo potenziale di riciclo dei veicoli a fine vita e la quantità di materiale riciclato utilizzato per le auto nuove. Questo approccio ha privato i consumatori di informazioni fondamentali al momento dell'acquisto, in un'epoca di crescente attenzione alle questioni ambientali.

Mercedes-Benz: Immunità dalle multe

Sorprendentemente, Mercedes-Benz non ha ricevuto alcuna multa, grazie alla sua decisione di rivelare l'esistenza del cartello alla Commissione Europea. Questa autodenuncia ha garantito al produttore tedesco un'immunità totale dalle sanzioni. Altre Case automobilistiche, come Stellantis, hanno ottenuto sconti significativi per la loro collaborazione, riducendo la propria multa di ben il 50%, per un totale di 74,9 milioni di euro.

La multa più alta è andata a Volkswagen, con un'ammenda di 127,7 milioni di euro, mentre Renault-Nissan ha dovuto pagare 81,5 milioni. Inoltre, Acea è stata colpita da una sanzione di 500.000 euro.

Impatto sul mercato e sui consumatori

Questo scandalo ha sollevato preoccupazioni significative riguardo alla salute del mercato automobilistico europeo. Le autorità hanno ritenuto essenziale garantire una concorrenza leale e promuovere la sostenibilità, specialmente in un contesto in cui i consumatori sono sempre più informati e consapevoli degli impatti ambientali delle loro scelte. Le forze dell'ordine europee hanno confermato che continueranno a vigilare su tali pratiche per evitare che si ripetano in futuro.

In sostanza, questa vicenda non solo penalizza le aziende coinvolte, ma serve anche da lezione a tutto il settore automobilistico riguardo alla trasparenza e alla responsabilità ambientale.